La testa e la pancia
di Silvio Bolloli
Nei giorni scorsi mi è caduto l’occhio sul post di un tifoso sfegatato dei Grigi (peraltro mio amico), il quale non solo ha ribadito tutta l’ostilità del popolo della Curva Nord nei confronti di Luca Di Masi ma si è spinto oltre affermando che ci sarebbe stata la volontà di boicottare chiunque avesse anche solo ipotizzato di sostenerlo.
Fermo restando che considero estremamente pericoloso un messaggio del genere, innanzitutto perché lesivo della libera espressione del pensiero garantita dalla nostra Costituzione repubblicana, e perché ritengo che in una città come Alessandria, nel 2022, nessuno debba aver paura di esprimere la propria opinione a condizione di farlo in modo civile e non oltraggioso, vorrei fare un’altra riflessione.
I Grigi, nelle ultime cinque partite, hanno portato a casa quattro risultati utili: nello specifico hanno pareggiato due volte e vinto altre due ma non è tutto perché l’attacco, sia pur sterile, ha iniziato a produrre qualche cosa in più e anche la difesa ha migliorato il proprio rendimento.
I ragazzi, benché prevalentemente alle prime armi, stanno dimostrando gambe e buona volontà e anche l’allenatore mi ha piacevolmente stupito per la capacità di mettersi in discussione, se del caso ricorrendo a cambi di modulo, ma anche per come pare stia mantenendo coeso e motivato l’intero gruppo.
Insomma, dalle macerie della retrocessione in Serie B sembra che stia spuntando qualche fiore, qualche cosa di buono, che non rende così peregrine quelle speranze di salvezza assai remote, anche solo dell’immaginario individuale e collettivo, dopo le prime giornate di Campionato.
E allora mi sorge spontanea una domanda (come avrebbe detto l’indimenticato Antonio Lubrano): ha senso continuare a mantenere un atteggiamento di accesa ostilità nei confronti della proprietà che rischia solo di destabilizzare l’ambiente tutto, o non è forse più opportuno lavorare tutti in un’ottica di maggiore serenità e produttività per provare a risollevare gli esiti di un Campionato a quanto pare tutt’altro che compromesso?
È cosa nota: se in un’imbarcazione i rematori non sono univoci, lo scafo non va da nessuna parte.