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L’Ospedale in festa per Sant’Antonio

Martedì 17 gennaio la celebrazione

Martedì 17 gennaio, alle ore 17, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Guido, la nostra comunità locale festeggerà Sant’Antonio abate, nella chiesa a lui dedicata presso l’Ospedale civile. La celebrazione del patrono costituisce un appuntamento ormai tradizionale e molto sentito dall’intera città di Alessandria, poiché realmente tutti ci ritroviamo più volte in un anno ad incrociare i corridoi dell’Ospedale, per difficoltà nostre o dei nostri cari. Scrive Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale del malato 2023: «Tutti siamo fragili e vulnerabili; tutti abbiamo bisogno di quell’attenzione compassionevole che sa fermarsi, avvicinarsi, curare e sollevare.
La condizione degli infermi è quindi un appello che interrompe l’indifferenza e frena il passo di chi avanza come se non avesse sorelle e fratelli». «La malattia infatti – aggiunge il Pontefice – fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione.
Quando si cammina insieme, è normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio, badando ai propri interessi e lasciando che gli altri “si arrangino”». Da qualche anno così, per rendere la festa ancora più inclusiva e far percepire la vicinanza dei luoghi di cura, il programma festivo di S. Antonio è ricco di eventi. Anche il prezioso patrimonio storico dell’ospedale, composto sia da libri antichi sia da quadri, dipinti, sculture e dalle stesse strutture architettoniche, è poi oggetto di valorizzazione e diffusione. L’attuale azienda ospedaliera, infatti, ha alle sue spalle una lunga storia: gli ospedali di San Biagio e di Sant’Antonio costituivano infatti due degli undici “ospizi” medievali della città di Alessandria. Il primo, già documentato in un atto del 1353, era situato nel quartiere Rovereto, mentre l’ospedale di Sant’Antonio, posto nell’attuale via Treviso, è ricordato in atti pubblici della fine del ‘400: era forse il più importante e in esso venne incorporato in seguito quello di San Biagio. Lo “Spedal Grande Santi Antonio e Biagio” venne così ad occupare l’attuale intero isolato di circa 6.000 mq ed era già dotato della chiesa presso la quale aveva sede una confraternita “per compiere opere di pietà e misericordia verso i poveri ricoverati”.
Verso la fine del 1700, gli amministratori dello Spedal Grande decisero di costruire l’attuale sede monumentale: il 10 giugno 1772 fu posta la prima pietra della nuova struttura, aperta ufficialmente il 2 settembre 1790. I secoli ci consegnano dunque un luogo tuttora ricco di storie e di professionalità, simbolicamente dedicato a due santi guaritori: sappiamo infatti come i fedeli accorressero numerosi per ottenere guarigioni dall’eremita Antonio, considerato il difensore dei poveri ma anche il protettore da tutti i tipi di contagio. A San Biagio, invece, venne attribuita la capacità di difendere dal mal di gola.
Entrambi i santi patroni incarnano quindi la protezione dai mali del corpo e dello spirito, e rappresentando dei maestri di carità che diventano a tutt’oggi un punto di riferimento per la collettività. La celebrazione del 17 gennaio vuole così essere ancora una volta un ritrovarci come comunità, per affidare al Signore tutti i malati e le loro famiglie ed insieme esprimere un vero senso di gratitudine per chi opera ogni giorno con sacrificio e dedizione per la salute degli alessandrini, in un tempo ancora difficile.

S. T.

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