Reagire da Juve

“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli

Mentre l’Alessandria ha migliorato la statistica delle reti all’attivo, anche grazie al determinante apporto dei nuovi arrivati nel mercato di riparazione (inequivoco segno della volontà della proprietà di raddrizzare la stagione), vorrei spendere ancora due parole su quello che è il caso calcistico del momento in Italia: alludo, ovviamente, alla maxi penalizzazione della Juventus ed alle esemplari sanzioni elevate a tutti i suoi Dirigenti i quali dovranno altresì fare i conti con la ben più temibile giustizia penale ordinaria.

Qualcuno ha sostenuto, o meglio sta sostenendo, l’ingiustizia della penalizzazione riservata alla sola Juve a fronte di asserite plusvalenze da parte anche di altre Società; qualcun altro ha evocato i fantasmi di Calciopoli ripensando alle prescrizioni interiste che avevano salvato il Club del Biscione da pesanti conseguenze, a differenza di quanto accaduto a bianconeri, trovatasi a dover ricominciare dalla Serie B.

Il sottoscritto, da tifoso dei colori zebrati (cosa che un buon giornalista non dovrebbe mai rivelare), vorrebbe, invece, osservare che una Società della forza, del prestigio e del blasone della Juventus non dovrebbe mai piangere alla prospettiva che anche altri non siano stati bacchettati, ma sol pensare ad essere impeccabile sotto ogni aspetto della gestione sportiva e di quella societaria in fin dei conti facendo quello che la Juventus ha sempre dimostrato di saper fare: vincere sul campo.

Mi viene allora in mente l’azzeccatissimo titolo della Stampa di Torino all’indomani della notizia delle penalizzazioni: “Reagire da Juve”. È l’unica cosa che non solo la Società di casa Agnelli ma ogni persona, in un momento di avversità della vita, dovrebbe riuscire a combinare: rimboccarsi le maniche, rispettare le regole, e fare valere le propria qualità sul campo di battaglia, qualunque esso sia.