“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Banale, certamente molto banale, è il titolo di questo modesto corsivo ma già in passato ho avuto modo di soffermarmi su quanto, proprio nella sua imprevedibilità, lo sport pedestre che molti di noi seguono con passione sia straordinario. Infatti, dopo la sconfitta per 4-0 rimediata ad Olbia meno di una settimana prima – la peggiore della stagione, senza alcun dubbio – anche il più smaliziato dei commentatori riteneva che il campionato dell’Alessandria fosse oramai compromesso e che il nuovo Tecnico avesse a sua volta fallito. Nel mio piccolo anche io, già ampiamente deluso dalle precedenti prestazioni dei Grigi, non mi ero fatto illusioni in ordine al prosieguo di un cammino sempre più simile ad una lenta agonia. Invece, come detto nemmeno sette giorni dopo, è arrivata, completamente inaspettata (al punto che se qualcuno ci avesse scommesso avrebbe realizzato l’affare della vita), la miglior vittoria stagionale. Mai l’Alessandria s’era trovata ad avere due reti di vantaggio sulla diretta competitor: stavolta ce ne sono state tre, oltretutto senza subirne e regalandosi un’importante vittoria contro una squadra da play-off quale l’Ancona. È vero, per più di metà partita i Grigi hanno potuto contare su un uomo in più ma la storia del calcio, e gli insegnamenti del vecchio Liedholm, dimostrano come anche con un uomo in meno si possa perfin giocare meglio. In conclusione, la salvezza diretta non è ancora impossibile anche se, per una squadra come questa Alessandria, far sei in punti in due partite è più che un miraggio, oltretutto sperando che la Torres ne inanelli uno solo. Ma, si sa, sperare, e soprattutto sognare, non costa nulla.