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A Lourdes un “servizio” nel servizio

Pellegrinaggio diocesano a Lourdes

La Diocesi di Alessandria è in pellegrinaggio a Lourdes con il Vescovo e con l’Oftal. Al Santuario sono presenti circa 200 alessandrini, tra pellegrini e ammalati. Il loro viaggio, a differenza degli anni scorsi, è avvenuto con mezzi differenti: c’è chi è andato in pullman e chi, invece, ha preso l’aereo. Partiti lunedì 26, il gruppo della nostra Diocesi farà ritorno ad Alessandria venerdì 30 giugno. In questo Paginone riportiamo le foto più evocative che ci arrivano da Lourdes: ad averle scattate, il grafico di Voce, Giorgio Ferrazzi, 32enne, scout e “oftaliano” da sempre, che si trova in pellegrinaggio.

«Vengo a Lourdes da quando avevo 12 anni, anche se questo non è il mio 20° peregrinaggio. Alcune volte ho dovuto rinunciare a causa dello studio, ma altre volte sono riuscito a venire due volte nello stesso anno: in stage oppure in pellegrinaggio, come capo scout, con il Gruppo Valenza 1» ci racconta Giorgio, che prosegue: «Il mio servizio in questi giorni è particolare, riprende quello fatto lo scorso anno: io e mia sorella Chiara accompagniamo la “Green Car”, ovvero ragazzi che vanno dai 12 ai 16 anni. Cerchiamo di far vivere loro questa esperienza “su misura”, perché possa essere significativa per la loro vita. Il rischio che si correva fino a 20 anni fa era quello di avere dei piccoli barellieri e piccole dame, senza che qualcuno li accompagnasse alla scoperta di questo luogo. Così, esattamente 20 anni fa, anche ad Alessandria è stata avviata la “Green Car”, dopo l’esperienza di altre sezioni dell’Oftal».

Un gruppo di giovani eterogeneo, quello di quest’anno, che proviene da percorsi diversi: «Il gruppo è formato da 19 ragazzi: c’è chi arriva dal mondo Scout, chi dagli oratori, chi arriva con la nonna o un parente. Poi c’è chi crede e chi fa più fatica. I ragazzi stanno, giorno dopo giorno, scoprendo i fondamentali di questo luogo. Stiamo facendo un percorso legato ai quattro segni di Lourdes, che sono l’uomo, la roccia, la luce e l’acqua. Ogni segno porta un significato profondo: spiegandoglielo, proviamo ad attualizzare nella loro vita quello che è successo e succede qui. Anche perché Santa Bernardette aveva la loro età quando a lei è apparsa la Madonna. Aveva 14 anni, e lei stessa diceva: “Se ci fosse stata al mondo una persona più povera e ignorante di me, la Madonna avrebbe scelto lei”. Cerchiamo sempre di riflettere su questa testimonianza, sul fatto che gli ultimi, i poveri, quelli che gli stessi ragazzi chiamerebbero “sfigati”, sono invece privilegiati. Anzi, proprio questa condizione permette loro di essere più puri e liberi. E, quindi, più vicini a Dio».

Giorgio ci parla del suo “servizio” nel servizio: «Ogni anno cerco di documentare, attraverso le fotografie, il pellegrinaggio. Lo faccio in maniera spontanea, anche se negli anni abbiamo cercato di strutturare tutta la parte dedicata alla comunicazione e alla promozione delle attività dell’Oftal. Quando abbiamo iniziato ci siamo resi conto che tante fotografie, che sarebbero state evocative, mancavano. Così abbiamo cominciato a impegnarci in questa attività in modo più oculato. Personalmente, durante l’anno, per lavoro, mi capita di scattare foto per diversi eventi, e quindi si è creata una competenza che all’inizio non c’era. La cosa più bella è che questi scatti vengono sempre apprezzati, subito al rientro dal pellegrinaggio, ma anche dopo. Certo, un grosso limite è quello della privacy, soprattutto delle persone più fragili, che magari sorridono davanti a un obiettivo e non hanno coscienza di dove quella foto possa andare. Nulla esclude che nei prossimi anni, con il gruppo dei giovani, riusciremo a raccontare questa esperienza. Perché Lourdes è davvero un luogo che lascia il segno e che cambia la vita».

A. V.

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