Alessandria
L’Apocalisse dei Templari è stato il tema del Festival internazionale dei Templari, ideato e diretto da Simonetta Cerrini e Gian Piero Alloisio, che si è concluso domenica 2 luglio, dopo quattro giorni di eventi storico-artistici e di conferenze. A Palazzo Cuttica e nella chiesa di San Giovanni Evangelista, i relatori hanno offerto riflessioni sull’Apocalisse.
Il grande medievista Franco Cardini ha avvicinato la figura dell’autore dell’Apocalisse di Giovanni a quella del Profeta Muhammad, il rasul “portalettere” di Dio. Baudouin Van Den Abeele (Università cattolica di Louvain) ha segnalato una possibile relazione tra gli uccelli dell’Apocalisse e quelli di san Francesco, mentre Antonio Musarra (La Sapienza Università di Roma) ha illustrato i multiformi aspetti per l’attesa apocalittica tra i primi crociati, dalla miracolosa scoperta della lancia di Longino che colpì il costato di Cristo ai primi pogrom contro gli ebrei.
Al celebre appello di Clermont del 1095 che diede il via alla cosiddetta “crociata” era presente anche il teologo san Bruno di Segni da Solero: questa figura è stata illustrata da don Stefano Tessaglia, che nel commento all’Apocalisse di san Bruno ritrova una possibile fonte dantesca. Simonetta Cerrini ha svolto il tema di ogni giornata, dando notizia delle ultime notevoli scoperte: i futuri Templari e l’attesa apocalittica della prima “crociata”; l’Apocalisse nella biblioteca dei Templari; i Templari nell’Apocalisse; Gerusalemme e Parigi: la piccola apocalisse dei Templari.
Un intervento d’eccezione è stato quello del vescovo di Alessandria monsignor Guido Gallese che ha dedicato gli ultimi anni della sua riflessione pastorale proprio all’Apocalisse di Giovanni. Tanti gli artisti che hanno eseguito la parte artistica insieme allo stesso Alloisio, tra cui l’attore Massimo Bagliani e il Coro Diocesano di Alessandria unito al Coro Magnificat.