Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
“Liberi di scegliere se migrare o restare”: è il tema per vivere la giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra in tutte le comunità domenica 24 settembre. Questa Giornata è una preziosa occasione per accogliere l’invito che Papa Francesco fa a tutti. Il fenomeno migratorio deve essere compreso come una conseguenza di un fenomeno complesso, di situazioni di disagio. Migrare dovrebbe essere – dice Papa Francesco – una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi non lo è.
Conflitti, disastri naturali, l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine, costringono milioni di persone a partire. Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici, miseria, sono le cause più visibili delle migrazioni forzate. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Allora conoscere questo fenomeno è il primo obiettivo della Celebrazione per quest’anno. Vi sono in programma tante iniziative ma soprattutto vi deve essere un ascolto dei fratelli e delle sorelle che provengono da paesi lontani, persone ascoltate da noi che ci obbligheranno a fare una riflessione: per capire questi fratelli devo conoscerne la storia, non limitarmi semplicemente a giudicare con superficialità, ma iniziare a capire le cause della migrazione.
Papa Francesco nel suo messaggio ci incalza: “Che cosa possiamo fare? Cosa dobbiamo smettere di fare?” Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa di armamenti, dobbiamo fermare la razzia delle risorse altrui e dunque la fermare la devastazione della nostra casa comune che è il creato. Mentre lavoriamo perché ogni migrazione possa essere frutto di una scelta libera, siamo capaci ad avere il massimo rispetto della dignità di ogni migrante? Questo significa impegnarsi per accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi migratori, costruendo ponti e non muri (convertendo la nostra mentalità occidentale che avverte ogni migrante come un invasore dei nostri territori! Ma il mondo non è un orticello privato ma un bene da condividere!). Possiamo ampliare i canali per una migrazione sicura e regolare – è l’invito che Papa Francesco ci fa per celebrare questa giornata del migrante e del rifugiato.
Come possiamo comprendere questa giornata è abitata da una proposta molto concreta: se viviamo il percorso sinodale e se proviamo a camminare insieme come persone e come fratelli, dobbiamo esprimere la nostra carità, il nostro amore per la giustizia, verso tutti i fratelli, soprattutto le persone vulnerabili, perché tutti siamo compagni speciali nel nostro viaggio, persone da amare e curare. Così facendo potremmo andare lontano e così raggiungere la meta comune del nostro viaggio.
Dobbiamo considerare nella giornata del migrante e dei rifugiato l’opportunità di comprendere cosa significa libertà. Libertà per accompagnare e per sostenere il cammino di tanti fratelli e sorelle che vivono nel disagio e che è giusto che ottengano anche da noi l’attenzione e il sostegno giusto. Se cristiani vuol dire assumere lo stile di Cristo, possiamo considerare l’opportunità di essere buoni samaritani per tutti i fratelli e le sorelle che hanno lasciato la propria terra, persone che vogliono realizzare il sogno di vivere la comunità. Possiamo esprimere la nostra decisione di vivere un’umanità nuova, aperta all’incontro alla convivenza nella pace.
Don Valerio Bersano
Segretario nazionale della Pontificia Opera
della Propagazione della Fede