Pastorale Giovanile: tre incontri per i giovani dai 13 ai 17 anni: «Sulle orme di Carlo Acutis»
In vista del Giubileo degli adolescenti, che si terrà a Roma dal 25 al 27 aprile, la pastorale giovanile della diocesi di Alessandria organizza tre appuntamenti di preparazione dedicati ai giovani dai 13 ai 17 anni. Si inizia sabato 15 febbraio con l’incontro “Insieme con Carlo Acutis”, poi si prosegue sabato 8 marzo con “La gioia del perdono”. E, infine, sabato 5 aprile, “La gioia di camminare insieme”: in pellegrinaggio verso la Cattedrale e l’incontro con il Vescovo, monsignor Guido Gallese. Tutti gli incontri si terranno dalle 18.30 alle 20.30, al Centro don Bosco, in Corso Acqui 398 ad Alessandria. «Si tratta di un’occasione preziosa per camminare insieme verso il Giubileo» inizia a raccontare don Mauro Mergola, responsabile della pastorale giovanile diocesana.
Don Mauro, perché c’è bisogno di un cammino di preparazione al Giubileo?
«Per evitare che diventi soltanto un evento fine a sé stesso e possa portare frutto. Soprattutto con gli adolescenti, che rischiano di trovarsi spaesati di fronte al Giubileo, alla Porta Santa o al Vaticano (sorride). Poi il cammino di preparazione è una opportunità per guidare le comunità parrocchiali e l’associazionismo cattolico a promuovere questo importante appuntamento per i ragazzi, affinché possa diventare anche uno stile di accompagnamento, spirituale, formativo ed educativo. Perché se manca una formazione manca la crescita».
Il primo appuntamento, sabato 15 febbraio, è dedicato a Carlo Acutis, che proprio in occasione del Giubileo degli adolescenti verrà canonizzato.
«Abbiamo pensato che fosse importante conoscere la sua storia e percepire la sua ricchezza spirituale. Da una parte colpisce la sua ordinarietà: non ha fatto cose straordinarie o particolari, ma ha vissuto in modo straordinario l’ordinario. E poi Carlo ha puntato all’essenziale. Soprattutto grazie alla badante e alla nonna, si è lasciato guidare nella formazione cristiana, conoscendo i santi. Ha capito che si è chiamati a essere originali e mai fotocopie, che si è amati da Dio, e ha usato questo metro per fare le sue scelte. In un’epoca in cui si vive la frammentazione, lui ci aiuta nella costruzione di un’identità, fatta di tante esperienze ma con un filo unico che unisce: il rapporto con il Signore».
Il secondo incontro, sabato 8 marzo, si intitola “La gioia del perdono”. Cosa accadrà?
«Il cammino giubilare, nella Porta Santa ad Alessandria come a Roma, è orientato verso un cammino della riconciliazione. Un anno per ricominciare, come ha detto il Papa. L’obiettivo, quindi, è aiutare i ragazzi a conoscere questa importante opportunità: il sacramento della confessione. Fare un’esperienza che li possa riempire di gioia, liberarli dalla colpa, per conoscere un Dio vicino e ricco di misericordia. Le scelte di ognuno incidono sulla comunità: così come il peccato incide su chi ti sta attorno, anche la tua conversione arricchisce l’ambito in cui vivi, dalla famiglia agli amici fino alle realtà che frequenti. Inviteremo dunque i ragazzi a conoscere i valori della confessione per riconoscere la bontà di Dio. E riassaporare un grande desiderio di vita».
Ultima data, quella di sabato 5 aprile, in cui è previsto un pellegrinaggio. Ce ne parli?
«Stiamo studiando il percorso, ma l’idea è di partire dal Centro don Bosco per arrivare in Cattedrale. Il pellegrinaggio è camminare insieme: verso una meta che porta a rileggere la propria vita, verso il Paradiso. Questo incontro vuole essere l’occasione per conoscere il Giubileo che la Diocesi sta vivendo e per incontrare il nostro Vescovo. Ci serve per comprendere che non andremo a Roma da soli, non si cammina come individui, ma si fa parte di una comunità più grande, la Diocesi di Alessandria, che ha un suo pastore, il Vescovo. Poi penseremo anche a come coinvolgere i ragazzi nel percorso giubilare che è in Cattedrale, un percorso interessante che deve essere conosciuto».
Chi è interessato come può contattarvi?
«Può mandare una mail a pgv@diocesialessandria.it, oppure contattare la parrocchia più vicina, o l’associazione. Per ultimo, può venire direttamente agli incontri: accoglieremo tutti!».
Sarà il Giubileo della speranza: qual è la tua?
«La mia speranza è una maggiore consapevolezza che siamo in buone mani. Tutto ciò che accade, anche le cose più brutte, sono per il bene di ciascuno di noi. Come dice San Paolo: “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”. E questo nasce dalla certezza che Dio non ci abbandona mai».
Un consiglio per vivere al meglio questo Giubileo?
«Viverlo con il cuore aperto alle persone che ti vogliono bene. Credo sia importante pensare a ciò che si vive: non “consumare” solo delle cose, ma riflettere su ciò che viene proposto, ed entrare nella logica che il Signore ha certamente qualcosa da dirti. In modo unico, originale e inaspettato. Allora è importante trovare una persona adulta che possa accompagnarti nella rilettura di ciò che avviene nella tua vita. Un accompagnatore spirituale. O, come diceva don Bosco, un amico dell’anima».
Qui di seguito la locandina degli appuntamenti