Inaugurato al Santa Chiara l’Anno Giudiziario 2025

Con il Vicario giudiziale del Tribunale Interdiocesano Piemontese

Sabato 15 febbraio, nella Sala Iris del Collegio Santa Chiara di Alessandria, si è aperto ufficialmente l’Anno Giudiziario 2025 del Tribunale Ecclesiastico della nostra Diocesi. L’evento è stato arricchito dalla presenza di monsignor Ettore Signorile, Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Piemontese, che ha approfondito temi cruciali per il diritto matrimoniale.
Dopo il saluto introduttivo del Vescovo, monsignor Guido Gallese, è stata la volta di don Giovanni Bagnus, Vicario giudiziale del Tribunale, che ha dato il via all’incontro sottolineando il valore della giustizia ecclesiastica intesa come strumento di verità e riconciliazione.

Giustizia come via di speranza

Don Bagnus ha ribadito che il Tribunale non è solo luogo di analisi, ma una porta di speranza per i fedeli in difficoltà, offrendo empatia e misericordia per ogni caso affrontato. 

Il Giubileo del 2025, con il tema “Pellegrini di speranza”, è al centro della riflessione come stimolo per illuminare il cammino dei fedeli e offrire nuove prospettive di vita e fede.

Numeri, persone e un Vademecum

Nel 2024 sono state concluse nove cause, evidenziando una diminuzione rispetto all’anno precedente. Le richieste di nullità per incapacità consensuale sono aumentate, spesso dovute a immaturità. È stato istituito il Servizio diocesano per il sostegno agli sposi, in collaborazione con il Consultorio familiare e l’Ufficio di pastorale familiare, per offrire strumenti di discernimento e accompagnamento spirituale. Inoltre, è stato presentato un nuovo Vademecum a cura dell’avvocato Giovanni Margherita, giudice del Tribunale diocesano, per chiarire il processo di nullità matrimoniale e offrire supporto ai fedeli nel percorso giudiziale.

Discernimento e prossimità

Nel suo intervento, monsignor Signorile ha posto l’accento sull’importanza della fase pre-processuale, richiamando la riforma del processo matrimoniale del 2015. La fase previa deve essere integrata nella pastorale, superando la separazione tra diritto e spiritualità, per garantire alle famiglie un autentico cammino di discernimento. È stata inoltre ribadita l’urgenza di formare una rete stabile di sostegno e consulenza, coinvolgendo parroci e responsabili della pastorale familiare. La collaborazione tra avvocati e tribunali ecclesiastici è altresì fondamentale per evitare che le procedure siano vissute come lontane e incomprensibili.

Verso una nuova cultura dell’accompagnamento

L’obiettivo condiviso è quello di rendere il Tribunale uno strumento sempre più accessibile e umano, garantendo trasparenza, rapidità ed equità nei procedimenti. L’accompagnamento tecnico e spirituale deve dunque convergere verso una pastorale giudiziale inclusiva, che metta al centro la persona e la dignità umana.
Come ha ricordato il Vescovo Gallese nel suo intervento di chiusura che ha ufficialmente dato il via a questo nuovo Anno Giudiziario, l’auspicio è che quello del Tribunale Ecclesiastico diocesano sia un reale servizio agli uomini e alla Chiesa: una vera occasione di rinnovamento e crescita per tutta la comunità ecclesiale, proprio nell’anno in cui la nostra Diocesi celebra gli 850 anni dalla sua fondazione e la Chiesa, locale e universale, festeggia il Giubileo.

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