Pastorale regionale familiare: la coppia è il centro

Alcune testimonianze dopo il weekend di formazione ad Alba

Riportiamo le testimonianze delle coppie che hanno partecipato al weekend di formazione regionale della pastorale familiare ad Alba (CN) dal 21 al 23 marzo.

Gianni e Luisa 

Partecipare a weekend come quello ad Alba (21-23 aprile) proposto dalla Pastorale Familiare Piemontese, per noi, è sempre un piacere, perché riteniamo che sia un “regalo” per la coppia!
Sono state giornate piene, ma con un giusto ritmo. È stato chiesto a tutti di esprimere quello che ci portavamo a casa da questa esperienza. Noi ci siamo portati a casa: delle novità, delle curiosità e delle conferme.
Delle novità, almeno per noi, di un “ritiro spirituale” dove i preti erano assenti, tutto, dalla preghiera alla Lectio, alle varie relazioni ecc. è stato condotto da laici, naturalmente coppie di laici preparate e formate. Ci  è sembrata una cosa buona per il futuro della Chiesa.
Delle curiosità: la scoperta del metodo “I percorsi di Betania”, ha fatto nascere la voglia di conoscerlo  meglio, di approfondire…
Delle conferme, perché da sempre ci ha interessato “l’essere coppia”, il matrimonio cristiano come  vocazione, la necessità di costruire continuamente, l’opportunità che la coppia si ritagli del tempo proprio,  si confronti con la Parola.
Una frase, riguardo la famiglia, ci ha particolarmente colpito: “I figli al centro, la coppia: il centro.”
Sicuramente un’esperienza più che positiva, da ripetere. Ditelo a chi volete bene…

Elisa e Federico 

Ad Altavilla d’Alba abbiamo vissuto un momento tutto per noi in cui confrontarci, pregare, ascoltare catechesi e riflessioni, in un bel clima di condivisione con altre coppie della nostra regione. È stato anche un momento di sano riposo che ci siamo donati tra i mille impegni individuali e familiari di ogni giorno e che rischiano di farti perdere un po’ l’obbiettivo da raggiungere.
Il metodo proposto dai “percorsi di Betania” ci ha dato spunti preziosi per guidare le coppie che si preparano al matrimonio cristiano: iniziare con la parola di Dio come principio di un cammino; conoscere la dottrina sociale della Chiesa presentata nelle encicliche papali; accompagnare sempre le nostre azioni con la preghiera e i sacramenti, punto privilegiato dell’incontro con Dio.

Massimiliano ed Elisa

Ciao a tutti, siamo Elisa e Massimiliano. Da diverso tempo diamo una mano all’Ufficio Famiglia della Diocesi nell’organizzare e condurre i corsi di preparazione al matrimonio cristiano. Per prepararci a questo servizio, da un paio d’anni a questa parte, ci è stata data l’opportunità di partecipare ad alcuni weekend di formazione per coppie. 

Sono per noi occasioni splendide e provvidenziali da tanti punti di vista, innanzitutto, come coppia: riflettere su di noi, le nostre dinamiche, i nostri talenti e le nostre povertà ci permette di conoscerci di più, di amarci con nuovo entusiasmo e di perdonarci nei nostri difetti. Sono poi approfondimenti che ci forniscono gli strumenti per leggere la realtà con gli occhi della fede e della speranza cristiana. 

L’incontro di sabato 22 era incentrato su Matteo 13,44-46 (il tesoro nascosto e la perla preziosa). È per noi sempre una piacevole sorpresa scoprire quanto nascondano due versetti uditi centinaia di volte allorquando ci si prende il tempo (con la giusta guida) di approfondirli. La perla che necessita di aprire la dura conchiglia per essere trovata, il tesoro che è celato dal fango: ci aiutiamo noi, come coppia, a togliere il fango e a trovare le rispettive perle? Oppure gettiamo fango sulle perle dell’altro? 

A meditare queste parabole ci aiuta San Paolo: “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono”. È l’arte del discernimento ed è questo invito, a non smettere mai di discernere, che ci portiamo a casa e che vogliamo provare ad applicare nella nostra quotidianità, a partire dalla nostra coppia. 

Avremmo tanti altri spunti da condividere ma siamo anche certi che sminuiremmo la bella esperienza nel tentare di raccontarla… l’unica cosa che ci sentiamo di raccomandare caldamente è di cogliere l’occasione e provare l’esperienza di persona unendosi a noi la prossima volta.

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