Gianfranco Ferraris, sindaco di Castellazzo
Gianfranco Ferraris, detto “Gil”, sindaco di Castellazzo Bormida.
Sindaco Ferraris, dopo due anni il motoraduno avrà finalmente tutte le “caratteristiche” che ricordiamo. Qual è la sensazione e l’emozione di questa ripartenza?
«L’emozione è tanta, anche se dobbiamo sottolineare il fatto che, nel corso degli ultimi due anni abbiamo sempre mantenuto tutto quello che era possibile fare. Nel momento più duro della pandemia era possibile celebrare solo una Messa e, in accordo con Vescovo e il Rettore, l’abbiamo celebrata. Una Messa che ha fatto emergere ancora di più l’aspetto religioso del raduno, un aspetto davvero importante. Quando uno si immagina il raduno, pensa a tutti gli aspetti folcloristici e gastronomici, e lo so bene perché sono anche io un motociclista (sorride)… e invece proprio in quella occasione abbiamo scoperto, pur senza aver fatto alcun invito sui media, che il piazzale del Santuario era pieno di moto. Quindi questo aspetto ha un grande seguito, anche perché il nostro raduno è di carattere dichiaratamente religioso. Indubbiamente, allargare a tutti gli aspetti, gastronomici, culturali e di intrattenimento come adesso, è un ritornare al grande splendore del raduno».
Di questo motoraduno che cosa le piace di più?
«Io ho partecipato a tanti motoraduni, in Italia ma anche all’estero. Mi ha sempre stupito la fratellanza che si trova tra motocilisti. Magari incontri persone che non conosci, ci parli e stai insieme a loro per un’ora, e vengono meno tutte le “barriere” lavorative: scopri che alcuni sono direttori di banca o manager, che si trasformano nel “cavalcare” la propria moto e danno via libera ai propri istinti. Perché, in fondo, in moto si è tutti uguali. Vi ringrazio e auguro a tutti un buon raduno!».
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