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La Locanda della Misericordia- Intervista a don Mauro Bruscaini, delegato per la famiglia

Partirà venerdì 2 marzo l’avventura della «Locanda della Misericordia», una iniziativa che si rivolge a separati, divorziati e a chi ha intrapreso una nuova unione dopo il matrimonio. Ne parliamo con don Mauro Bruscaini, delegato vescovile alla Pastorale familiare, che promuove l’iniziativa insieme con l’Ufficio famiglia della Diocesi di Alessandria.

Don Mauro, da dove nasce la «Locanda»?
«Nasce dall’incontro tra diversi percorsi. Uno di questi è il percorso della Pastorale familiare della diocesi, con Silvia e Valeriano Cresta. Con loro abbiamo sentito l’esigenza di una maggiore attenzione per separati, divorziati e nuove unioni. Un altro percorso è nato dal Giubileo della Misericordia, dove avevamo pensato a un percorso penitenziale di riconciliazione, il «Giubileo delle famiglie e delle sue ferite». Tutto questo è certamente legato e animato dalle parole di papa Francesco, e in particolar modo dalla esortazione apostolica “Amoris Laetitia”».

«Amoris Laetitia»: come vi aiutano le parole del Papa?
«Papa Francesco riafferma l’attenzione alle persone in difficoltà sul tema dell’amore. Vi troviamo spunti di formazione, che poi diventano esperienza concreta di accoglienza e vicinanza». Quante persone avete conosciuto finora? «Abbiamo una rete di rapporti interpersonali.  Non abbiamo gruppi già formati, in realtà, ma attraverso i collaboratori che fanno parte di questa esperienza sappiamo di persone che sono disponibili a un cammino spirituale».

Che cos’è la Locanda?
«È un luogo fatto di persone e di spazi in cui ci si può incontrare. Abbiamo previsto un vero e proprio incontro di preghiera, insieme con alcuni incontri di fraternità, con la Messa, momenti di adorazione e la possibilità di cenare in amicizia».

Che cosa succederà nel primo incontro, venerdì 2 marzo?
«Il primo incontro l’abbiamo pensato subito «forte»: un incontro di condivisione di esperienze, dove è prevista una preghiera alla luce della Parola di
Dio e un vero e proprio «scambio» in cui ognuno condivide la propria esperienza. Venerdì 9 e giovedì 22 marzo sono previsti due incontri sull’amicizia, e giovedì 15 l’incontro avrà come tema la preghiera».

Ma non pregate già le altre volte?
«In questo caso abbiamo pensato a un momento di Adorazione eucaristica. Riteniamo importante avere un contatto con Gesù eucarestia non legato alla Messa. Crediamo sia importante anche la dimensione della contemplazione, propria dell’Adorazione. Anche in questa serata è previsto un momento di convivialità».

Chiunque può partecipare a questi incontri?
«Premetto che il ciclo di appuntamenti del mese di marzo non è stato pensato come un corso di formazione, ma come un cammino spirituale di persone che vivono queste tematiche. Per questo il primo incontro è di condivisione per chi è nella situazione di separazione, divorzio o nuova unione. Per gli altri tre incontri auspichiamo la partecipazione di parrocchie, associazioni e movimenti, e di chiunque voglia farci compagnia in questo percorso».

Vi fermerete qui, o andrete avanti?
«Pensiamo di proseguire fino all’estate. Poi faremo un punto della situazione e ripartiremo a settembre».

Don Mauro, le esperienze e le persone con cui sei venuto a contatto come ti aiutano a vivere la tua vocazione?
«Mi stanno insegnando a essere più umano. Capisco sempre di più che non si tratta più di argomenti o di teorie, ma di vita vissuta, e come ci richiama papa Francesco abbiamo bisogno di accostarci caso per caso. Da una parte c’è la sofferenza, la fatica del vivere, dall’altra la bellezza del progetto di Dio capace di dare luce e speranza in ogni situazione».

Te la sentiresti di fare un appello a chi è indeciso?
«Certamente. Ti invito perché sento che qui c’è l’amore di Dio, l’amore del Signore capace di farti stare meglio. Lui ti accoglie così come sei in questo momento. Sarà sicuramente un’esperienza bella che lascerà il segno. Ti chiedo di fidarti, non tanto di me ma di Lui.»

Andrea Antonuccio

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