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Assemblea Diocesana 2018

Nell’insegnamento degli Apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere: queste le quattro “perseveranze” con cui si sono paragonati i numerosi partecipanti all’Assemblea diocesana di sabato 19 maggio in Cattedrale. Vogliamo raccontarvi come si sono svolti i lavori e, soprattutto, quali punti importanti sono emersi dalla discussione all’interno dei vari gruppi. Abbiamo chiesto ai quattro moderatori (Luciana Buzzi, Emanuela Guerci, Antonio Lizzadri e Martina Poggio) di spiegarci che cosa è stata per loro questa Assemblea, e che cosa “portano a casa” dal confronto con la Parola e con i loro confratelli.

 

Perseveranti nell’insegnamento degli apostoli

Il testo non dice “negli insegnamenti di Gesù” e nemmeno “nella Parola di Dio”, ma sorprendentemente dice: “nell’insegnamento degli apostoli”. Ed è un testo scritto da uno dei pochi autori non apostoli del Nuovo Testamento. Qui vediamo l’apostolo come garante del contenuto del deposito della fede: gli insegnamenti di Gesù sono inattingibili e i Vangeli non presentano tutti gli insegnamenti di Gesù. Evidentemente nella coscienza della Chiesa si è fatta strada la consapevolezza che la modalità con la quale lo Spirito ci guida a tutta la verità (Cfr Gv 16,13) passa attraverso il dono dello Spirito fatto agli apostoli. In ogni caso il momento formativo in una comunità è ineludibile.
Mons. Gallese, Lettera Pastorale “Adoro Te”, 2017-2018, p.5

 

Perseveranti nelle preghiere

«Il testo degli Atti spiega che “ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio” (At 2,46), per cui possiamo farci l’idea di una comunità cristiana primitiva connotata da quelli che noi definiremmo forti ritmi di preghiera. E che probabilmente allora venivano avvertiti come normalità. Credo che il plurale utilizzato possa suggerire sia una diversità di modalità di preghiera che una diversità di tempi di preghiera. Quanto alle modalità di preghiera metto in evidenza la Liturgia delle Ore e l’Adorazione eucaristica per la loro natura di essere Liturgia, la Lectio Divina e il Santo Rosario per la loro caratteristica di farci meditare i misteri contenuti nella Parola di Dio. Sottolineo però con forza anche l’insieme del versetto 46».
Mons. Gallese, Lettera Pastorale “Adoro Te”, 2017-2018, p.6

 

Perseveranti nella frazione del pane

Perseveranti nello spezzare il pane, che è un modo di chiamare la celebrazione eucaristica. La Messa, lungi dall’essere il luogo soddisfazione di un precetto, è il luogo in cui si attiva la massima azione ordinaria di Dio. […] Voglio sottolineare che proprio nella celebrazione eucaristica diventiamo un solo corpo, quindi prendiamo la forma (in senso filosofico del termine, non fisico!) di quell’organo che siamo chiamati ad essere nel Corpo di Cristo che è la Chiesa. È ben per questo che si dice che la Chiesa scaturisce dall’Eucaristia! Ed è per questa ragione che ogni attività nella Chiesa scaturisce dalla Liturgia come da una fonte (Cfr SC 10). La via ordinaria per diventare ciò che sono chiamato da Dio ad essere nella Chiesa è la partecipazione alla celebrazione eucaristica. Va da sé che il genere della partecipazione non può essere scaramantico-superstizioso, ma pieno, profondo, totalizzante come deve essere quando si tratta di un rapporto con Dio nel quale ci apriamo alla sua Grazia nella verità profonda del nostro essere. Credo che questi elementi dottrinali vadano ripresi ed approfonditi nelle nostre comunità.
Mons. Gallese, Lettera Pastorale “Adoro Te”, 2017-2018, p.5

 

Perseveranti nella comunione

La comunione, in greco koinonìa, non è un’esperienza solamente spirituale e neppure un riferimento alla Comunione eucaristica, ma è connotata da alcuni atteggiamenti concreti, spiegati anche poco più avanti nel testo: stare insieme, mettere le cose in comune secondo i bisogni delle persone della comunità (Cfr At 2,44-45). […] Io propongo una via che è in grado di far avviare le dinamiche della Grazia nella comunità cristiana. Non è l’unica, probabilmente non è nemmeno la migliore, ma da qualche parte dobbiamo pur cominciare ed è bene cercare di farlo assieme: si tratta della condivisione sulla Parola di Dio e della revisione di vita. La condivisione dopo aver fatto la lectio comunitaria sulla Parola di Dio e la revisione di vita sulla propria vita spirituale sono una condizione che permette di far circolare i doni dello Spirito Santo mediante i quali viene edi cata la comunità (1Cor 14,12. Cfr anche 1Cor 12,7: “A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune”). La revisione di vita consiste in una particolare condivisione in cui ciascuno fa brevemente (in quattro minuti circa) il punto della situazione della sua vita spirituale e prende un impegno.
Mons. Gallese, Lettera Pastorale “Adoro Te”, 2017-2018, p.5

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