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Terra promessa fra esodo, diaspora e ritorni

Per la religione ebraica tutta l’area della Palestina rappresenta la “Terra Promessa”, luogo che Dio ha destinato al suo popolo eletto, Israele. Il legame con questa terra nasce dall’invito che Dio rivolge ad Abramo: “Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò” (cfr. Gen 12, 3). Proprio a Gerusalemme, il luogo dove ora sorge la Cupola della Roccia, luogo di culto islamico, è identificato come il punto in cui Abramo era pronto a sacrificare suo figlio Isacco. La storia difficile e tribolata del popolo ebreo è rappresentata in modo significativo dai tre templi di Gerusalemme. Partendo dal “Primo Tempio” edificato da re Salomone secondo il volere di re David, detto anche Tempio di Salomone. Secondo la tradizione biblica, all’interno del tempio venne portata l’Arca dell’Alleanza posizionata nel suo Sancta Sanctorum o Santo dei Santi. Questo tempio fu distrutto da Nabucodonosor II nel 586 a.C. Dopo l’esilio babilonese, i Giudei ricostruirono il Tempio di Gerusalemme: questa ricostruzione prese il nome di “Secondo Tempio”. Di questo tempio attualmente rimane il Muro del pianto, fatto costruire dal re Erode. Il “Terzo Tempio”, descritto e profetizzato da Ezechiele, sarà la dimora permanente del Dio di Israele sul Monte del Tempio di Gerusalemme.

«Nel paese si trovavano allora i Cananei. Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questo paese». Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso.».
dal libro della Genesi 12,7

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