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L’impatto economico del coronavirus

Il lavoro ai tempi del Covid-19

La pandemia e il lockdown stanno avendo gravi conseguenze a livello economico in tutto il mondo, e la nostra regione non fa eccezione. Ma in Piemonte era tutto rose e fiori prima? Oppure c’erano già segnali non positivi, magari ora resi più evidenti dal lockdown da poco concluso? Il Piemonte regge il confronto con altre regioni in termini di occupazione? Per rispondere, presentiamo innanzitutto i dati principali sull’occupazione evidenziati dall’ultimo rapporto Ires di giugno 2020, in cui la situazione piemontese è analizzata sia nel confronto tra 2019 e 2018, sia prendendo in considerazione il primo mese di lockdown del 2020, ovvero marzo. Approfondiamo poi le tendenze socioeconomiche regionali con il ricercatore Giorgio Vernoni, membro dell’Ires, e guardiamo da vicino la realtà diocesana con don Ivo Piccinini, parroco di San Michele e delegato vescovile alla Pastorale sociale e del lavoro.

Il termometro del lavoro in Piemonte

+27 mila part-time
Rispetto al 2018, nel 2019 il numero di occupati è rimasto stabile. Gli occupati a tempo parziale sono cresciuti di 27 mila unità e rappresentano quasi un quinto (19%) dell’occupazione totale. L’espansione del lavoro part-time costituisce una delle caratteristiche più evidenti della domanda di lavoro dell’ultimo decennio.

66% il tasso di occupazione
Il tasso di occupazione nel 2019 (il rapporto tra gli occupati e la popolazione corrispondente tra 15 e 64 anni) risulta stabile al 66%, mentre il tasso di disoccupazione (il rapporto tra le persone attivamente in cerca di un impiego e le forze di lavoro), diminuisce di 0,6 punti, portandosi al 7,6%.

9,2% il tasso di disoccupazione
Il tasso di attività tra i 15 e i 54 anni, ossia il rapporto tra le forze di lavoro e la popolazione, in provincia di Alessandria nel 2019 è diminuito rispetto al 2018 dello 0.6% e si è assestato al 71.3%, in media con quello del Piemonte (71.6%). Il tasso di occupazione è rimasto identico al 64.6% (contro il 66% del Piemonte), il tasso di disoccupazione è calato dello 0.9%, ma rimane il più alto in Piemonte (9.2%). La provincia piemontese migliore risulta essere quella di Cuneo.

-33% per tessile e meccanico
I settori tessile e metalmeccanico nel 2019 presentavano dati occupazionali in diminuzione rispetto al 2018, anno in cui già mostravano segnali di difficoltà. La situazione di crisi è stata accelerata dal lockdown: a marzo 2020 risultano molto negativi i dati delle assunzioni di questi due settori (rispettivamente -33% e -16,8%).

+30% per i settori essenziali
A marzo 2020, hanno fatto prevedibilmente meglio della media i settori essenziali: l’industria alimentare, la chimica farmaceutica e, in proporzione minore, la logistica e l’Ict (che comprende anche le telecomunicazioni), mentre la sanità e l’assistenza private (+30%) e il lavoro domestico (+34%) sono cresciuti in maniera consistente.

-61% nelle assunzioni nel Vco
Il lockdown ha accelerato processi che erano già in corso, facendo precipitare situazioni già precedentemente in crisi. I dati negativi sull’occupazione mostrati dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola nel 2019 (-2.4% di occupazione rispetto a media piemontese), vengono confermati dai numeri delle assunzioni a marzo, all’inizio del lockdown. Questa provincia ha infatti visto ridursi le assunzioni del 61.2%, più del doppio rispetto alla diminuzione media delle assunzioni delle altre province.

-30% nelle assunzioni in regione
Con il lockdown, a fronte della contrazione complessiva delle assunzioni del 30%, i contratti a tempo indeterminato subordinato sono diminuiti molto meno (-12%), a conferma del fatto che le assunzioni a lungo termine non sono state messe in discussione nell’immediato.

-15% tramite agenzia
Dando uno sguardo alle assunzioni con contratto di somministrazione tramite agenzia, notiamo che a marzo sono calate del 15%. Anche qui due settori già precedentemente in calo che durante il lockdown hanno subito un’ulteriore battuta d’arresto sono stati quello tessile e quello metalmeccanico (-32% di assunzioni rispetto al 2019, quando erano in calo già rispettivamente del 44% e del 39% in confronto al 2018).

Scarica qui il documento integrale

Dati tratti da “Il mercato del lavoro in Piemonte nel 2019 e nella prima fase dell’emergenza sanitaria” realizzato da Ires Piemonte – www.ires.piemonte.it

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