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Siete sicuri che gli Inferi non prevarranno?

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

apriamo questo numero di Voce con l’intervista a monsignor Augusto Paolo Lojudice, attuale arcivescovo della diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, che papa Francesco creerà cardinale nel Concistoro del 28 novembre. Perché intervistarlo, se non fa parte della diocesi di Alessandria? Intanto perché la nostra diocesi fa parte della Chiesa cattolica (cioè universale), e dunque buttare un occhio su quello che avviene anche fuori dai nostri confini male non ci può fare. E poi perché ero curioso di capire come ci si sente dopo aver ascoltato il proprio nome e cognome pronunciati in tv, per giunta dal Papa e in mondovisione…

Scherzi a parte, ho contattato monsignor Lojudice anche per capire insieme con lui che cosa significa essere “creati” cardinali. Non solo: ho provato a recuperare qualche aneddoto, qualche “curiosità” su papa Francesco. Il risultato della conversazione tra me e don Paolo, come lo chiamano ancora i tanti che lo hanno conosciuto prima che diventasse vescovo (e anche dopo, a dire il vero), lo trovate qui a fianco. Ci sono delle “chicche” notevoli… leggetevi per esempio l’episodio del pullman, e capirete meglio di che pasta è fatto il Santo Padre: un uomo potente ma semplice e di fede, con cui mi piacerebbe fare una bella chiacchierata (o una cena, perché no?), oggi più che mai.

Anche monsignor Lojudice mi sembra appartenere alla stessa “congregazione”: uomini che accompagnano chi ha bisogno e servono la Chiesa partendo dai piccoli gesti, non da piani pastorali esorbitanti (quasi mai realizzabili, oltretutto). Insomma, lo avete capito: dalla chiacchierata con don Paolo sono uscito ancora più convinto che la Chiesa, in questo tempo così burrascoso e incerto, è guidata saldamente da Cristo e dal suo Vicario. Gli Inferi non prevarranno. Punto.

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