Servizio per la catechesi
Il libro di Daniele, nelle rare volte in cui ricorre nella liturgia, viene presentato dal lezionario come profeta: infatti, nell’Antico Testamento esso è compreso tra i cosiddetti profeti maggiori. Ma questa collocazione è propria solo della Bibbia cristiana, perché nei testi sacri ebraici Daniele fa parte degli Scritti, dopo le due grandi sezioni della Legge e dei Profeti. E in effetti, leggendo il testo, si scopre che il personaggio Daniele non si comporta e non parla esattamente come un profeta: piuttosto è tratteggiato come un sapiente, capace di interpretare sogni e visioni.
Il testo del libro, inoltre, presenta caratteristiche linguistiche particolari, con sezioni in ebraico e altre in aramaico; la versione greca poi è stata tramandata con aggiunte originali, come il cantico dei tre fanciulli che ricorre nella nostra liturgia delle ore festiva. Anche solo con queste sommarie osservazioni, si comprende come Daniele sia un libro complesso: è un testo con un linguaggio immaginifico, che racconta vicende della corte babilonese, storie di persecuzione, resoconti di visioni e sogni.
È un libro che si colloca nell’ambito della cosiddetta letteratura apocalittica, quell’insieme di testi con uno stile caratteristico, stile che si ritrova e prende il suo nome dal libro dell’Apocalisse neotestamentario: esso richiede un lavoro di comprensione ed interpretazione, per poter penetrare immagini e simboli.
Lo studio di questo libro permette di comprendere il contesto culturale e religioso ancora presente ai tempi di Gesù, aiuta a far luce su alcune espressioni più volte ricorrenti nel Nuovo Testamento, come “figlio dell’uomo”; inoltre consente di conoscere l’ambiente spirituale e letterario da cui attinge l’Apocalisse, testo che accompagna in questi anni il cammino pastorale della nostra diocesi.
Il libro di Daniele sarà al centro di un percorso formativo in quattro serate, a cura di don Vittorio Gatti, che verranno trasmesse online sul sito e sui social della diocesi di Alessandria.
G. V.