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Ritrovarsi dopo sessant’anni

“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli

Mitici anni ‘60: il passato ritorna con i ricordi… Nel tempo della pandemia da Covid 19, che dura da più di due anni e poi in quello attuale dominato dalle terribili notizie per la guerra in Ucraina, trovo grande conforto nell’aver ritrovato un’amicizia dopo sessant’anni. Incredibile! La vita ci sorprende. Mai avrei pensato di sentire al telefono la voce di un amico disperso perché ritornato a vivere nella sua distante città natale. Breve cronistoria…

Allora io abito in Alessandria, dove sono nata, la mia famiglia composta da mamma, papà e tre figlie, io l’ultima, studentessa. Le prime due sorelle lavorano come impiegate. Iniziano le buone amicizie, si forma un bel gruppetto che si ritrova, di sera, nella nostra casa con la vicinanza dei nostri genitori che apprezzano la simpatica compagnia formata da persone che si frequentano piacevolmente per trascorrere insieme ore serene, in pace e armonia. Si parla di tutto e di più… si ride per racconti di vita vissuta in assoluta sincerità, si fanno programmi di gite campestri, una rimasta memorabile per i miei tanti panini con salumi e formaggi consumati in allegria. Gite anche interessanti e speciali come quella compiuta a Genova per visitare la famosa “Enterprise” la grande nave americana con le tv a colori a bordo, cosa ancora rara nel nostro italico Paese.

Gli anni passano, ognuno segue la sua strada e c’è chi va lontano. E così accade per “l’intellettuale” del gruppo, (classe 1938) , considerato tale perché dotato di una vasta cultura. Si sposa, ha due figli e un nipote che lui segue quasi a tempo pieno da quando è in pensione. Un giorno, nel fare ricerche storiche (la sua passione) per scrivere un libro viene a sapere di Adriana di Alessandria che lui conosce da tanti anni e si rivolge al direttore del giornale “La Voce alessandrina”, per avere notizie. Ottenuto il recapito segue una lunga conversazione telefonica. Grande è l’emozione per la ritrovata amicizia! C’è tantissimo da raccontare… Sessant’anni, non è un anno!

C’è la ricerca degli amici di quel tempo che in parte lui rintraccia. Scrive e fa pubblicare libri per sé e non per altri, ma per alcuni fa eccezione. Due sono già nelle mie mani, scritti con uno stile ironico che conquista. Ha frequentato i collegi salesiani dove ha imparato molto della spiritualità del Fondatore, San Giovanni Bosco, e dei sacerdoti suoi insegnanti. Sono ricordi di collegio ispirati da una “Cronaca” ritrovata. “… e si mantenga buono, studioso e ordinato”, è la dedica che gli è fatta. È ritornato il tempo delle piacevoli conversazioni, al telefono e tramite messaggi su WhatsApp. L’età avanza con tutti i disagi connessi, però mai dire mai, chissà un giorno potremmo rivederci e ancora ricordare… la nostra migliore gioventù!

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