Home / Rubriche / Mi ricordo... / Il mio primo giorno di scuola

Il mio primo giorno di scuola

Mi ricordo…

Il 1° ottobre 1958 è una data che ricordo bene: è l’inizio del mio primo anno scolastico. Sono iscritto nella 1aA della scuola elementare di via Fiume, un edificio di color grigio, senza intitolazione. Sul frontale la scritta: “scuole elementari”. L’aula è spaziosa, siamo venti scolari con un banco ciascuno in legno. Mi ricordo il calamaio con l’inchiostro nero, ma già usiamo la penna, più moderna. La maestra si chiama Anita, è sua cura che stiamo sereni in classe, il suo fare e dire è materno. Ai primi di ottobre a Castel Gandolfo muore Papa Pio XII e la maestra con tristezza ci descrive questo fatto della vita del Pontefice: il Papa esce, insolitamente, dal Vaticano, e si reca al quartiere di San Lorenzo, dove porta soccorso ai sinistrati dai bombardamenti. Mi ricordo ciò che dice la maestra: «La veste bianca è macchiata dalla chiazza di rosso del sangue dei romani». Con la maestra Anita Gaione, ovadese, passiamo i due anni del primo ciclo. Spesso, ricordo, ci legge le poesie di Renzo Pezzani, e detta lentamente un breve testo della poesia, prima letta. Nella classe III elementare un cambiamento: il maestro è un uomo un po’ severo ma bonario, si chiama Giuseppe Rolla. Di lui, a noi studenti stupisce in quest’aspetto: entrati in aula, uno scolaro fa l’appello, un altro controlla i diari con le firme dei genitori, subito passa un altro che appone il timbro. Terminate le operazioni un alunno in piedi guida la recita delle preghiere. Come dimenticarne il testo: «Vi adoro mio Dio e Vi ringrazio di avermi fatto cristiano». La classe, secondo il direttore in visita, funziona come un ministero. Il maestro Rolla, in passato, aveva avuto l’incarico di insegnamento agli italiani all’estero a Damasco. Così, ci offre il racconto dei primi insediamenti sionisti che trasformano il deserto con piantumazioni di piante mediterranee verdi; questo, sempre secondo il resoconto del maestro Rolla, provoca tensione tra i palestinesi del posto. Così conosciamo gli antefatti del conflitto tra Arabi palestinesi e i nuclei di Ebrei sionisti. Sono ricordi presenti. Concludiamo la scuola elementare superando l’esame di licenza. Ultimo ricordo, padre Damilano, scolopio, che da direttore didattico ha anche il compito di passare nelle classi per invitare alla Messa domenicale della Congregazione alle ore 9. Questo Padre scolopio è figura storica e non dimenticata da generazioni a Ovada.

Flavio Ambrosetti

Check Also

“Ho scritto un libro per te (ma non è questo)”: dedicato a tutte le mamme

«Ho scritto un libro per te, ed era pieno di parole difficili, come corbezzolo oppure …

%d