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Si baci… chi può!

“Collezionare per credere” di Mara Ferrari

Ormai da diversi anni il 2 ottobre, la Festa dei Nonni è diventato un altro 14 febbraio a tutti gli effetti; una giornata in cui i nipoti di ogni età suggellano l’affetto e la gratitudine nei confronti dei loro “bis-genitori” in svariati modi. Durante la pandemia, dove il bacio risultava molto pericoloso, in particolare per gli anziani, a fare da paciere è stato il cioccolatino, mascotte per eccellenza degli innamorati, “baciato” fin dagli anni Venti dalla fortuna e oggigiorno pure dai collezionisti. Infatti uno dei segreti di longevità dei Baci Perugina sta proprio nell’essere diventato oggetto cult.

Il gesto romantico del conservare i cartigli amorosi, che avvolgono le dolciarie prelibatezze è sempre più un rituale per gli appassionati di oggi, che non si limitano ai bigliettini, ma raccolgono anche la scatola, il cofanetto, il tubo, le locandine pubblicitarie e, come si dice, “l’occasione fa il collezionista al bacio!” Ripercorrendo la storia della famosa Casa Dolciaria umbra, si assembla un mosaico di slogan pubblicitari e Caroselli televisivi, per lo più abbinati alla Festa della Mamma e a San Valentino, adesso anche alla Festa dei Nonni. Un esempio fra tutti, l’immagine di due innamorati sulla luna con una scatola di Baci per immortalare, nel 1969, lo sbarco della navicella Apollo sul terrestre satellite. Rimanendo affezionati al “pianeta collezionismo”, un posto di tutto rispetto appartiene senza dubbio alle cento figurine distribuite nei prodotti Perugina, ai tempi della trasmissione radio “I quattro moschettieri”.

Dall’idea vincente scaturì una vera e propria caccia alla figurina, come a quella rarissima del “Feroce Saladino”; la collezione si diffuse a tal punto che diversi negozi e sale cinematografiche escogitarono di accettare le figurine come modalità di pagamento! Oggi emozioni nuove, ma dal sapore antico, continuano a essere evocate dalle dolciarie confezioni, di solito molto impattanti: le più apprezzate, di latta, presentano design molto originali, come il simpatico pulmino o il juke box in miniatura. Fra i mille modi di volersi bene, segnalo il libretto “Il nonno non ha sonno” di Altan, segnalato al Premio alla Fantasia “Gianni Rodari” 1987 e le statuette porta-bottiglia in ferro battuto del creativo Davide Ferraris, ammirare la sua vetrina in corso Felice Cavallotti (davanti al chiosco dei giornali) per credere!

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