Animazione è una parola che associamo spesso al divertimento e ai giovani, anzi ai bambini.
In realtà custodisce il meccanismo del dialogo tra le persone, un dialogo che si basa sul linguaggio dell’anima. Se proviamo a scomporre questa parola abbiamo tra le mani due elementi fondanti della nostra vita, l’anima e l’azione. Quasi come se l’animazione fosse un movimento dell’anima. La cosa divertente è che la parola anima deriva anche dal greco “ànemos”, che significa “soffio”. è questo il movimento dell’anima, un soffio, abbastanza delicato da non fare male, abbastanza forte da poter attirare l’attenzione. Animare è dunque un movimento leggero dell’anima, un soffio, che con il tempo diventa dialogo, capace di muoversi in due direzioni: educare (e-ducere) ovvero tirare fuori, e insegnare (in-signum) porre un segno, dentro.
L’educatore si mette in dialogo con le anime per comprendere e tirare fuori il bene, già presente, ma che ha bisogno di essere messo in luce; l’insegnante, se è in dialogo con le anime dei propri allievi, pone un segno nelle loro vite, un seme pronto a germogliare.
L’animazione è un soffio: un po’ come lo Spirito Santo, un linguaggio comprensibile solo se si è tesi verso l’altro, se si è in dialogo con Dio.