Monsignor Luciano Pacomio, vescovo emerito di Mondovì, teologo e biblista di rilievo internazionale, ha parlato dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, a un numeroso e qualificato pubblico nell’auditorium della parrocchia di San Baudolino, per il secondo dei Martedì di Quaresima, dedicati al tema Francesco ci scrive, che la Diocesi ha organizzato in collaborazione con il Centro di cultura dell’Università Cattolica e il gruppo locale del Meic. Tre sono gli aspetti che ha messo in evidenza: il primato, il metodo e la scelta. La gioia è azione di Dio, dono da chiedere incessantemente. Papa Francesco, ha ricordato il relatore, usa il termine trasformazione, per indicare come deve diventare la chiesa, ma la felice espressione di «chiesa in uscita» è accompagnata dal termine «trasfigurazione», che rimanda all’opera di Dio. Accanto al primato del dono, deve nascere quello del rapporto buono tra le persone e, come conseguenza di questo, l’azione buona. Un progetto semplice, ma coinvolgente e globale. Il metodo proposto per affrontare le sfide economiche, sociali ecclesiali è quello che si basa su relazioni nuove, che accoglie il discernimento e non rinuncia mai a procedere. La vita infatti è continuamente bipolare. Di fronte al male, occorre ricordare che anche noi in alcuni momenti della vita possiamo essere zizzania e abbiamo bisogno di quel tempo in cui Dio ci aspetta; di fronte alla morte, la risurrezione di Gesù ci ricorda è generatrice di vita. Infine la scelta: quella dei poveri e quella della pace. Per illustrare questo ultimo punto monsignor Pacomio ha anticipato alcuni contenuti del suo prossimo libro. Gesù sceglie i poveri, gli emarginati dalla cultura e dai potenti, vive per trent’anni il quotidiano, per tre è prossimo a chi è travolto dai conflitti e arriva in tre terribili giorni a una morte infame, è uno scarto, ma la risurrezione trasforma la pietra scartata in risorsa. Al termine dell’ampio dibattito il vicario mons. Vittorio Gatti, anche a nome del vescovo di Alessandria, ha ringraziato il relatore, facendo proprio l’augurio di buona lettura e/o rilettura di questo testo: un buon proposito quaresimale. L’appuntamento è per martedì 6 marzo, con il dottor Luciano Moia, editorialista di «Avvenire», che ci parlerà dell’Amoris laetitia.
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