Care lettrici, cari lettori,
un sacerdote a cui sono particolarmente affezionato, don Luigi Giussani, diversi anni fa disse queste parole, a proposito del tempo pasquale: «Adesso c’è la Settimana Santa; se uno il Giovedì Santo, il Venerdì Santo, il Sabato Santo, la Pasqua, in questi quattro giorni va dentro senza guardare in faccia Cristo e basta, ma con la preoccupazione dei peccati o della perfezione oppure delle cose da meditarci su, viene fuori stanco e riprende le cose come prima. Guardare in faccia Cristo, invece, cambia. Ma perché cambi, bisogna guardargli in faccia veramente, col desiderio del bene, col desiderio della verità: “Di tutto sono capace Signore, se sto con te che sei la mia forza”; è un Tu che domina, non delle cose da rispettare». Un Tu che domina, non delle cose da rispettare. Non il mio progetto per diventare più buono, insomma, ma una Presenza, un «Tu» a cui naturalmente, quasi senza sforzo, si dice di sì. È un po’ come quando ci innamoriamo: facciamo mille cose, anche quelle che mai ci saremmo immaginati di fare; la vita sembra più bella (e lo è!) e su tante cose, piccole o grandi, diventiamo inevitabilmente migliori. Perché? Perché quando si ama qualcuno con tutto il cuore, tutto diventa più bello. E anche noi diventiamo più buoni, senza moralismi. L’etica, il buon comportamento, nasce dell’estetica, cioè da una bellezza reale, incontrabile. Se fossimo innamorati di Gesù così, non avremmo la preoccupazione dei peccati, ma solo il desiderio di stare con Lui e con i nostri fratelli che più ce lo richiamano. Auguriamoci questo, allora. Buona Pasqua!
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it