Dottoressa con l’arrivo del caldo qui in Alessandria ci ritroviamo con tantissimi insetti: zanzare in primis, ma anche zecche, api e così via. Quali sono i rischi e cosa si può fare per proteggere o curare i nostri bambini?
Tra le punture di insetto più frequenti rientrano sicuramente quelle, fastidiose, delle zanzare. Esse producono lesioni pomfoidi molto pruriginose. Per ridurre il numero di punture può essere utile far assumere al bambino del Ledum Palustre 5ch 3 granuli una o più volte al dì. Per il prurito e il gonfiore si può dare Apis 30 ch. Le lesioni vanno sempre pulite e disinfettate specie se il bambino si gratta con le manine sporche. Più importanti e a volte più gravi sono le reazioni locali, e non conseguenti all’iniezione tramite il proprio pungiglione, da parte di imenotteri quali api, vespe, calabroni. Nella maggior parte dei casi provocano solo dolore, gonfiore e arrossamento nel punto di inoculazione e durano poche ore. Nel caso dell’ape si rimuove il pungiglione con un raschietto a margine rigido perché altrimenti il pungiglione venendo schiacciato può favorire l’emissione di ulteriore veleno. Per lo stesso motivo localmente è utile applicare del ghiaccio non a diretto contatto della pelle ma avvolto in un panno che riduce anche il dolore. Se il prurito e il gonfiore sono notevoli si possono utilizzare creme a base di idrocortisone o antistaminiche. È importante consultare un medico se i segni e i sintomi citati dovessero perdurare per più di due o tre giorni dall’iniezione o se compaiono segni di infezione con comparsa di pus. In casi molto rari, fortunatamente, soprattutto in soggetti ipersensibili si può avere gonfiore in rapido aumento, al viso, alle labbra o alla gola o una reazione allergica grave come lo shock anafilattico che si manifesta con pallore, sudorazione profusa, difficoltà di respiro, pressione bassa con capogiri, dolori addominali e orticaria. In questi casi se ci sono stati dei precedenti si può iniettare tramite “penna” apposita con ago Adrenalina (i medici comunicano tutte le norme di profilassi e cura in caso si dovessero verificare nuovamente sintomi allergici gravi dopo la puntura dell’insetto). Ne esistono di due tipi, con dosaggio diverso a seconda che il bimbo sia sopra o sotto i 30 kg. Altrimenti bisogna condurre al più presto il bambino nel più vicino Pronto soccorso. I bambini e i ragazzi ipersensibili al veleno di imenotteri dovrebbero essere seguiti da un centro di allergologia per la profilassi del caso. Diverso è il caso delle punture di zecca: vanno rimosse evitando che il rostro strappi la cute e provochi un’infezione; si mettano dei guanti monouso, si prende una pinzetta (in farmacia o nei negozi di animali si trovano quelle apposite) che va sterilizzata, si afferra la zecca e si applica una rotazione in senso antiorario e quindi si rimuovono i residui con un ago sterile. Lavare e disinfettare (sempre dopo aver rimosso la zecca!) possibilmente con acqua e ammoniaca evitando disinfettanti colorati che potrebbero mascherare i segni di una possibile infezione. La zecca va messa in un contenitore con alcol, mai schiacciata perché potrebbe spandere le sue uova ovunque.
Per fare una domanda alla dottoressa Sabrina Camilli: redazione@lavocealessandrina. it oppure pediabimbumbam.altervista.org.