Le manifestazioni dell’influenza di tipo A e di tipo B sono molto simili, a volte addirittura si hanno forme asintomatiche. Nei bambini più piccoli le manifestazioni sono spesso simili a quelle di altri virus respiratori, nelle quali predominano i segni e i sintomi a carico di uno o dell’altro dei settori delle vie aeree, dal comune raffreddore a laringotracheiti, bronchiti, bronchioliti e polmoniti. La febbre è alta e le condizioni generali sono in parte compromesse; tosse e vomito sono frequenti e, in un caso su dieci, è presente anche la diarrea. Nei bambini più grandi, negli adolescenti e negli adulti hanno un innalzamento improvviso della febbre con brividi, rossore del volto, mal di testa, dolori muscolari (soprattutto alla schiena), inappetenza e stato di malessere generale. Spesso sono presenti raffreddore e tosse. Talvolta sono presenti anche mal di gola, la fotofobia (cioè il non sopportare la luce), lacrimazione e anche in queste persone, nausea, diarrea e dolori addominali. La febbre dura in genere da due a cinque giorni; la tosse si presenta per sette o dieci giorni e lo stato di spossatezza può durare anche due settimane. La terapia consigliata è quella sintomatica con antipiretici, solo se la febbre è superiore ai 38 gradi. Ricordando che paracetamolo e ibuprofene sono farmaci e pertanto devono essere utilizzati con cautela e sotto indicazione medica, in quanto non sono privi di effetti collaterali di cui dobbiamo sempre tenere conto. Ogni anno a febbraio, sulla base dei virus isolati, viene preparato il vaccino per la successiva stagione influenzale. Questo vaccino non dovrebbe essere somministrato a persone che sanno di avere ipersensibilità anafilattica all’uovo o altri componenti del vaccino. Non devono essere vaciniate persone con patologia acuta o febbrile in atto. I soggetti che devono essere vaccinati (linee guida Oms) sono i bambini asmatici o con fibrosi cistica, cardiopatici, che soffrono di emoglobinopatie, diabetici e quelli che hanno malattie croniche renali.
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