Dai primi passi alla chiusura: ripercorriamo insieme il percorso delle carmelitane scalze di Betania.
- 1969
I primi passi e la prima pietra con monsignor Almici - 24 aprile 1973
I lavori e il trasloco delle carmelitane scalze - 29 aprile 1973
Il giorno dell’inaugurazione del monastero - 17 novembre 2018
La chiusura e la divisione delle sorelle
| Tutto ebbe inizio il 17 marzo del 1969 quando giunse al Carmelo di Leinì (TO) una lettera di monsignor Giuseppe Almici,
allora vescovo di Alessandria, in cui faceva richiesta alla Comunità del Carmelo di venire ad Alessandria dove una signorina,
che mantenne l’anonimato, desiderava tanto la fondazione di un Carmelo e, a tale scopo, metteva a disposizione
una somma di denaro che sarebbe servita per l’acquisto del terreno. La Comunità stava cercando un posto per effettuare
la traslazione del monastero, perché il luogo dove si trovava stava diventando non più adatto al tipo di vita monastico.
Proprio nella novena di S. Giuseppe arrivò il primo “contatto” con Alessandria, al quale fecero seguito alcune visite di
monsignor Almici e comunicazioni epistolari con la Comunità. Finché il 24 novembre 1969 la Comunità votò e all’unanimità
decise il trasferimento a Valmadonna. All’inizio del 1970 iniziarono i preparativi, e nel febbraio arrivarono l’architetto
e l’ingegnere incaricati della stesura del progetto pensato e studiato sulla base delle direttive date di S. Madre Teresa. Il 16
luglio cominciarono gli scavi e il 15 ottobre fu posta la prima pietra.
allora vescovo di Alessandria, in cui faceva richiesta alla Comunità del Carmelo di venire ad Alessandria dove una signorina,
che mantenne l’anonimato, desiderava tanto la fondazione di un Carmelo e, a tale scopo, metteva a disposizione
una somma di denaro che sarebbe servita per l’acquisto del terreno. La Comunità stava cercando un posto per effettuare
la traslazione del monastero, perché il luogo dove si trovava stava diventando non più adatto al tipo di vita monastico.
Proprio nella novena di S. Giuseppe arrivò il primo “contatto” con Alessandria, al quale fecero seguito alcune visite di
monsignor Almici e comunicazioni epistolari con la Comunità. Finché il 24 novembre 1969 la Comunità votò e all’unanimità
decise il trasferimento a Valmadonna. All’inizio del 1970 iniziarono i preparativi, e nel febbraio arrivarono l’architetto
e l’ingegnere incaricati della stesura del progetto pensato e studiato sulla base delle direttive date di S. Madre Teresa. Il 16
luglio cominciarono gli scavi e il 15 ottobre fu posta la prima pietra.
| I lavori si susseguivano portando, alla fine di giugno 1972, alla conclusione della struttura esterna, per poi continuare
con i lavori interni, gli impianti, i rivestimenti e le vari rifiniture. Con l’inizio del 1973 e la ripresa dei lavori dopo la pausa
invernale, si moltiplicarono anche i viaggi da Leinì per verificarne l’andamento; proprio durante uno di questi viaggi
venne stabilita con il vescovo la data dell’inaugurazione: la domenica in Albis, ossia il 29 aprile. Il primo passo verso l’inaugurazione
venne compiuto il 19 marzo 1973; quel giorno infatti, sotto la protezione di S. Giuseppe, vennero benedette
le tre campane del nuovo monastero, intitolate rispettivamente a San Giuseppe, Santa Teresa e agli Angeli, segno di una
nuova presenza carmelitana tanto cara alla Santa Madre Teresa. E intanto si avvicinava la data fatidica e la Comunità a
Leinì era nel pieno dei lavori per liberare, svuotare, imballare e confezionare scatole e scatoloni da portare a Valmadonna,
per la partenza fissata al 24 aprile.
con i lavori interni, gli impianti, i rivestimenti e le vari rifiniture. Con l’inizio del 1973 e la ripresa dei lavori dopo la pausa
invernale, si moltiplicarono anche i viaggi da Leinì per verificarne l’andamento; proprio durante uno di questi viaggi
venne stabilita con il vescovo la data dell’inaugurazione: la domenica in Albis, ossia il 29 aprile. Il primo passo verso l’inaugurazione
venne compiuto il 19 marzo 1973; quel giorno infatti, sotto la protezione di S. Giuseppe, vennero benedette
le tre campane del nuovo monastero, intitolate rispettivamente a San Giuseppe, Santa Teresa e agli Angeli, segno di una
nuova presenza carmelitana tanto cara alla Santa Madre Teresa. E intanto si avvicinava la data fatidica e la Comunità a
Leinì era nel pieno dei lavori per liberare, svuotare, imballare e confezionare scatole e scatoloni da portare a Valmadonna,
per la partenza fissata al 24 aprile.
| Ecco come viene raccontato il 29 aprile 1973, il giorno dell’inaugurazione: «[…] Verso le 16 ci uniamo alla processione
che si avvia verso la “casa di Teresa”; fa da guida la croce astile. Primo in assoluto è il Pastore della diocesi mons. Almici,
[…] seguono le monache, piccola schiera candida per le cappe, nera per i veli, i celebranti, le autorità, ancora altri sacerdoti
e poi le religiose e i fedeli laici, parenti e amici. […] Giunti al piazzaletto la processione si biforca, è il simbolo di
una grande realtà: mons. vescovo prosegue verso la chiesa, noi entriamo in monastero, come segno ufficiale della nostra
presa di possesso. Entriamo in coro, ci disponiamo sugli stalli: felicissima ubicazione! […] Intanto Mons. Vescovo inizia
la celebrazione eucaristica. […] La sua parola calda, convinta, a volte faceta, simpaticissima sempre, mette in luce che cosa
è la clausura con le sue grate: “Una chiamata d’amore per una risposta d’amore che diventa preghiera urgente, necessaria,
come lo era ieri, anche oggi, ma legata alla capacità di donarsi agli altri quando prima si è dato qualche cosa di sé a Dio” […]».
che si avvia verso la “casa di Teresa”; fa da guida la croce astile. Primo in assoluto è il Pastore della diocesi mons. Almici,
[…] seguono le monache, piccola schiera candida per le cappe, nera per i veli, i celebranti, le autorità, ancora altri sacerdoti
e poi le religiose e i fedeli laici, parenti e amici. […] Giunti al piazzaletto la processione si biforca, è il simbolo di
una grande realtà: mons. vescovo prosegue verso la chiesa, noi entriamo in monastero, come segno ufficiale della nostra
presa di possesso. Entriamo in coro, ci disponiamo sugli stalli: felicissima ubicazione! […] Intanto Mons. Vescovo inizia
la celebrazione eucaristica. […] La sua parola calda, convinta, a volte faceta, simpaticissima sempre, mette in luce che cosa
è la clausura con le sue grate: “Una chiamata d’amore per una risposta d’amore che diventa preghiera urgente, necessaria,
come lo era ieri, anche oggi, ma legata alla capacità di donarsi agli altri quando prima si è dato qualche cosa di sé a Dio” […]».
Tab 4 | Sabato 17 novembre alle ore 10, al Monastero di strada Serra 7 in Valmadonna, il vescovo di Alessandria, monsignor
Guido Gallese ha celebrato la Messa di saluto e di ringraziamento del Carmelo.
Ma le carmelitane scalze che in questi anni hanno abitato il convento di Valmadonna dove andranno? Per vari motivi
non potranno stare tutte nello stesso monastero e si divideranno. Suor Anna, suor Micaella e suor M. Stella andranno
nel monastero di Quart (Ao), invece suor M. Maddalena andrà nel Carmelo di Legnano. Suor Lina Maria in quello di
Concenedo (Lc), mentre suor Daniela si trova da circa sei mesi in un Carmelo in Cameroun e suor M. Grazia già da un
anno e mezzo è trasferita a Quart. Infine, suor M. Amata andrà per otto mesi in un Carmelo in Spagna, per poi rientrare
a fine agosto 2019 e incardinarsi in un monastero italiano ancora da decidere.
Guido Gallese ha celebrato la Messa di saluto e di ringraziamento del Carmelo.
Ma le carmelitane scalze che in questi anni hanno abitato il convento di Valmadonna dove andranno? Per vari motivi
non potranno stare tutte nello stesso monastero e si divideranno. Suor Anna, suor Micaella e suor M. Stella andranno
nel monastero di Quart (Ao), invece suor M. Maddalena andrà nel Carmelo di Legnano. Suor Lina Maria in quello di
Concenedo (Lc), mentre suor Daniela si trova da circa sei mesi in un Carmelo in Cameroun e suor M. Grazia già da un
anno e mezzo è trasferita a Quart. Infine, suor M. Amata andrà per otto mesi in un Carmelo in Spagna, per poi rientrare
a fine agosto 2019 e incardinarsi in un monastero italiano ancora da decidere.
Leggi anche il messaggio di madre Amata ai lettori di Voce: https://bit.ly/2TqPClH
E l’intervista a monsignor Guido Gallese sulle carmelitane scalze di Betania: https://bit.ly/2RZqKA1