Ai lettori di Voce vorrei augurare un Natale pieno di luce, che ha una radice storica e “astronomica”. Il Natale si colloca nel momento in cui le tenebre stanno cominciando a perdere nei confronti della luce. La luce avanza e le tenebre regrediscono fino alla vittoria della luce. Cristo, luce del mondo, nasce proprio per portare agli uomini la luce sulla loro vita e sulla loro esistenza. Gesù illumina la nostra esistenza segnata dalle tenebre: le tenebre prima di noi e le tenebre dopo di noi. Prima di noi: “Da dove veniamo?”. E dopo di noi: “Dove andiamo?”. Gesù viene a dirci che siamo stati “pensati”, e che il nostro esserci è figlio di un amore. L’amore dei nostri genitori, ma anche l’amore stesso di Dio, che ci ha pensato da sempre. Gesù ci dice che la nostra vita ha un senso, e ci proietta in un universo eterno e bellissimo. E quindi dopo non c’è una tenebra che ci accoglie eternamente, ma c’è qualcosa di molto bello e gioioso. Perciò l’augurio che voglio fare è che ognuno possa sperimentare la luce nella propria vita. E questo sperimentare la luce sia quindi “il” senso: un senso che diventi quotidianità, cioè il vivere ogni giorno dentro una prospettiva chiara e positiva. A voi, lettori di Voce, voglio augurare che Cristo sia la luce della vostra vita, e quindi dia un senso bellissimo a ogni cosa che fate. La vostra vita è preziosa ed è destinata a un futuro eterno e di pace.
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