Garantisti e giustizialisti. Il mondo politico si è diviso in due grandi insiemi, apparentemente distanti l’uno dall’altro, per le vicende degli ultimi giorni: l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini e la misura dei domiciliari nei confronti dei genitori di Matteo Renzi. Sappiamo bene che le vicende giudiziarie sono tutte diverse, e soprattutto, si tratta di colpe ipotizzate, da confermare eventualmente nella sentenza definitiva. Tutto il periodo processuale è una discussione da bar, ma molto spesso (ahimè, grazie al mondo della comunicazione) le opinioni personali diventano notizie che screditano l’avversario, proiettili e bombe lanciate contro i nemici politici, e non solo. Se poi ci si scaglia contro i più “deboli” dal punto di vista della comunicazione, ancora meglio, perché non possono controbattere con la stessa forza. Davanti al tema della pedofilia possiamo schierarci dalla parte dei giustizialisti che chiedono a gran voce punizioni severe per chi abusa, oppure dalla parte dei garantisti che invece “proteggono” evitando processi e quindi punizioni. Lo so, vengono i brividi solo a pensarci, ma ogni storia è diversa dalle altre. Proprio per la delicatezza di questo tema dobbiamo agire con forza perché si faccia chiarezza, evitando le accuse “gridate” fino a quando non sia confermata con una condanna. Non schieriamoci con i giustizialisti o con i garantisti, stiamo dalla parte delle persone: vale per la pedofilia, per i divorzi, per l’omosessualità. Lasciamo parlare le storie e non le accuse, la misericordia è anche questo.
Enzo Governale
@cipEnzo