Eccellenza, è appena iniziata la Quaresima. Lei come si appresta a viverla?
«Mi appresto a viverla cercando di fare dei passi concreti di conversione nella mia vita. Questo per me significa una conversione nella preghiera, dando a Dio il posto che gli spetta nella mia esistenza e nelle mie giornate. Una conversione nella comunione, che vuol dire il fare concretamente comunione con qualcuno condividendo e pregando insieme. E infine cercare di vivere con estrema profondità il Mistero pasquale di Cristo che è al centro della mia vita di cristiano».
Cosa intende concretamente con «vivere il Mistero pasquale di Cristo»?
«Intendo dire che la Pasqua non è semplicemente un accadimento storico: Gesù che viene giudicato, messo a morte, torturato e ucciso. E neppure si tratta semplicemente di un accadimento storico-mistico, se includiamo anche la risurrezione. Ma il Mistero pasquale di Cristo è un modo di agire di Dio. È il modo storico che Dio ha scelto per agire portando all’uomo la salvezza. In questa modalità di azione noi veniamo inseriti attraverso il sacramento del battesimo, non semplicemente per ricevere passivamente la salvezza, ma anche per essere a nostra volta in qualche misura “redentori”, completando nella nostra carne ciò che manca alla passione di Cristo. Siamo abituati a vedere il battesimo come il sacramento che ci dona la salvezza… ed è vero! Tuttavia lo fa con una modalità nella quale siamo chiamati a rivivere l’atto salvifico di Cristo mediante le piccole “crocifissioni” quotidiane».
Cioè?
«Quando Gesù dice che dobbiamo prendere ogni giorno la nostra croce e seguirlo, significa che dobbiamo avere il coraggio di assumere il suo giogo, che è dolce, il suo carico, che è leggero, amando nelle situazioni di fatica, di difficoltà, nei problemi con i quali quotidianamente entriamo in contatto. Sono quei problemi che Gesù non ha potuto vivere perché collocato spazio-temporalmente in Israele 2.000 anni fa, ma che vive attraverso di me che sono inserito misticamente nel Corpo di Cristo, che è la Chiesa. E nella mia carne, con il suo stesso amore, la sua dedizione e la sua generosità completo ciò che manca alla Sua passione».
Eccellenza, ma quindi questo è un compito per tutti i cristiani?
«Sì, è il cuore della nostra missione battesimale nel mondo: in quanto battezzati riceviamo questa missione santificante, profetica e regale sulla quale dobbiamo continuamente migliorare la nostra “sintonia”. La Quaresima è proprio il tempo opportuno in cui tutta la Chiesa si prepara a rivivere il mistero pasquale di Cristo e con esso ciascuno si prepara a rivivere il mistero del proprio battesimo che lo ha inserito nel mistero pasquale di Cristo. Con il battesimo ho ricevuto la capacità di santificare la realtà delle mie giornate, il che mi fa assumere un ruolo profetico nel mondo di oggi. Mi rende capace di leggere e di interpretare la realtà in un modo veramente “altro” dalla mentalità di questo secolo, trasformandomi interiormente e facendo si che, con la forza di Cristo, io possa vivere regalmente la mia vita, governandola e non subendola passivamente».
Mi lasci dire: concetti non così semplici…
«Effettivamente queste parole che per ragione di brevità ho espresso in modo molto concentrato andrebbero rilette con calma, in un momento di silenzio e intimità con il Signore. Lo lascio come compito a casa per la Quaresima ai lettori! Sarei contento se quest’anno nel prendersi un impegno per la Quaresima i fedeli lo prendessero in relazione al mistero pasquale di Cristo, piuttosto che non al vizio della gola!».
Carlotta Testa