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Città nostra – Ah, le nostre leggi…

Alcune recenti sentenze d’appello che hanno ridotto notevolmente la pena in precedenza comminata a degli assassini, hanno sollevato numerose discussioni pro e contro tanta magnanimità giudiziaria. Tale situazione ci porta a pensare come talvolta le leggi italiane siano fatte più per favorire i malfattori che per tutelare le loro vittime. Prendiamo il caso della motorizzazione e delle targhe per gli auto-motomezzi: il consolidato sistema di anteporre la sigla della provincia ai 5 numeri, che facilitava l’individuazione del mezzo incappato in una infrazione, riducendo il campo di ricerca, è stato sostituito da due lettere anonime anteposte a 3 numeri e altre 2 lettere finali, rendendo così più difficile la ricerca per la difficoltà di memorizzare delle lettere senza riferimenti.

Altra anomalia il trattamento della patente di guida con la ridicola penalizzazione dei punti e al massimo con il ritiro della stessa patente: ma qualcuno si è mai chiesto quante persone sprovviste di patente guidano dei mezzi sulle nostre strade? E magari anche senza assicurazione? Non era forse meglio prevedere un fermo e un sequestro del mezzo ed il suo ricovero in appositi centri di raccolta, ma non a tempo indeterminato, come quelli a volte raccontati da “Striscia”? I mezzi sequestrati se non riscattati dal proprietario entro 30 giorni, dovrebbero essere messi all’asta nei due mesi successivi e, se invenduti, fatti demolire nel terzo mese, in modo da ricavarne un minimo di utile per l’Erario.

Sempre in tema di circolazione non si capisce perché in città non si provvede a bloccare o a rimuovere mezzi posteggiati in doppia e tripla fila, agli angoli delle strade, sulle strisce pedonali, e sui marciapiedi nei giorni della pulizia strade; evidentemente non si può parlare di buonismo quando si intralcia comunque la circolazione di altri mezzi o di pedoni. Sembrano provvedimenti troppo drastici ma penso che il buonismo più che accattivante è deleterio, perché offende tutte le persone che si impegnano nel rispetto delle leggi e delle esigenze dei propri simili.

Carlo Re

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