«Preghiamo per quanti vivono in stato di grave infermità. Custodiamo sempre la vita, dono di Dio, dall’inizio alla fine naturale. Non cediamo alla cultura dello scarto». Così ha detto il Papa, nel giorno in cui all’ospedale di Reims (Francia), la Corte d’appello di Parigi ha ordinato la ripresa delle cure di Vincent Lambert. L’uomo, ex infermiere di 43 anni divenuto tetraplegico e in stato vegetativo per un incidente nel 2008, secondo alcuni medici vive in uno stato «di coscienza minima» mentre secondo altri è in stato «vegetativo cronico». I trattamenti che tenevano in vita il francese erano stati interrotti lunedì mattina, poi poche ore dopo la ripresa sancita dalla Corte d’appello. Se la moglie di Lambert, suo nipote e sei fratelli avevano accettato la decisione dei medici di staccare la spina, i genitori, ferventi cattolici, sono convinti che il figlio sia ancora presente a se stesso e si sono opposti alla decisione dei medici, manifestando la loro convinzione qualche giorno fa con circa 200 persone davanti all’ospedale di Reims. «Stavamo per eliminare Vincent! Questa è una vittoria molto grande! Lo rialimenteranno e gli ridaranno da bere» commenta Viviane, la madre del tetraplegico.
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