LA PEDIATRA RISPONDE
Con l’estate attenti ai bagni
Dottoressa, il mio bimbo, come la scorsa estate, ha presentato un’otite esterna. Che cosa mi può dire a riguardo?
Il mal d’orecchio è frequente d’estate e con esso entrano soprattutto in causa le otiti esterne. Si differenziano dalle altre forme di otite perché anche se sono delle infiammazioni acute, in questo caso del condotto uditivo esterno, cioè di quella parte dell’orecchio che va dalla membrana timpanica al padiglione. Il cerume presente all’interno si riversa nel canale ed essendo idrorepellente e acido funge da barriera contro umidità e batteri. La causa principale è la persistenza di umidità nel canale uditivo per la prolungata presenza in acqua o per una mancata asciugatura successiva. La pelle del condotto si macera e diventa un ambiente ideale per la proliferazione di microrganismi, già presenti in loco o provenienti dall’esterno. Altre cause possono essere l’uso dei cotton fioc o prodotti per la pulizia del corpo (come lo shampoo). Ovviamente i bambini che soffrono di dermatiti ed eczemi ne sono più a rischio.
L’agente causale più frequente è un batterio chiamato Pseudo Monas, in particolare per i bagni in piscina. L’altro batterio è lo Stafilococco riguardante soprattutto a infezioni della pelle legati a microtraumi. I sintomi sono il dolore dell’area interessata e di quella sporgenza cartilaginea davanti al padiglione, chiamato Trago. Altri sintomi sono il prurito e il senso di ovattamento. Quando il medico inserisce l’otoscopio nell’orecchio preme sul canale gonfio e ritrova una secrezione di materiale bianco o verdastro. La membrana timpanica non viene di solito interessata. La terapia è locale con gocce antibiotiche o antinfiammatorie. Non bisogna mai utilizzare il cotone, ma il canale deve rimanere aperto. Il sale biochimico Kalisulf è utile per rendere rapida la guarigione.
Per fare una domanda alla dottoressa Sabrina Camilli: redazione@lavocealessandrina.it oppure pediabimbumbam.altervista.org.