IL VANGELO E LA BIRO
di Roberto Massaro
Il Vangelo di qualche domenica fa ci ha sferzato con queste parole di Gesù: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51). Parole dure, difficili da comprendere se di Lui ci siamo fatti un’idea edulcorata. Gesù ha sempre denunciato l’ingiustizia e l’ipocrisia e ha tuonato contro i poteri forti del tempo quando in gioco c’era la dignità delle persone. Non è il quieto vivere la cifra della predicazione del Maestro. Non deve essere il “politicamente corretto” il linguaggio del credente. È l’inquietudine che ci deve muovere e far decidere da che parte stare. Ci troviamo a vivere in un’Italia impoverita e incattivita. I numeri dell’economia ci devono preoccupare perché è in gioco il futuro nostro e soprattutto dei giovani. Parimenti non deve lasciarci tranquilli il palpabile clima di intolleranza, di razzismo strisciante e di “squadrismo telematico” (se la pensi diversamente dal potente di turno, contro di te si scatena un linciaggio mediatico senza precedenti). Tra rosari baciati a favore di telecamera o esibiti in comizi dove sono esposte tesi palesemente contrarie alla dottrina sociale della Chiesa, i credenti sono chiamati a riconnettere fede e impegno sociale e politico, a dialogare, a riflettere, a fare formazione, a dare testimonianza. All’inizio del nuovo anno pastorale non ci sfugga la delicatezza del momento storico che stiamo attraversando.