Una ricetta (quasi dimenticata) della nostra tradizione
(*) La parsimonia contadina consigliava di sostituire gli amaretti con armelline di pesca o di albicocca;
era frequente invece l’aggiunta di mostarda d’uva (cugnà) di cui la dispensa invernale abbondava.
Preparazione
Far appassire la cipolla affettata sottilmente con una noce di burro e un rametto di salvia, coprirla con qualche cucchiaiata di latte e farla cuocere a fuoco lento per una decina di minuti, poi eliminare la salvia. Riunire in una grossa terrina tutti gli ingredienti (tranne le pere, il pane grattugiato e 2 cucchiai di parmigiano) e amalgamarli con il mixer.
Privare le pere del torsolo e tagliarle in spicchi sottili. Imburrare una teglia e cospargere il fondo e i bordi con 2 cucchiai di pane grattugiato. Stendere l’impasto formando uno strato non più alto di 3 centimetri, cospargere la superficie con il rimanente pane e parmigiano mescolati insieme, affondarvi leggermente gli spicchi di pera con la buccia verso l’alto e spargere sopra qualche fiocchetto di burro.
Infornare a 170° e lasciare in forno finché le pere siano diventate tenere e l’impasto si sia bene asciugato.