Il contrappello
Dopo la kermesse di Golosaria del passato fine settimana ho notato un interesse crescente dei media al tema di quest’anno: il cibo che ci cambia, oltre al grande successo ottenuto da alcuni espositori presenti come i produttori di zenzero bio, di succhi di melograno o di aglio nero e di alcuni prodotti tra cui i risi integrali, le antiche varietà di grano e la bresaola senza nitriti e nitrati. In più la Fondazione Tera ha scelto Golosaria per presentare un progetto dedicato all’alimentazione del malato oncologico, perché il il cancro si combatte anche mangiando.
Da qui emerge una verità collettiva: il cibo ci può realmente cambiare. Per questo diventa importante far arrivare il messaggio a tutti, anche alla fasce più povere della popolazione, che sono le più esposte al rischio obesità. Possiamo quindi chiedere alle istituzioni meno demagogia e più progetti per realizzare quest’obiettivo.
Paolo Massobrio