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Il fenomeno “Me contro Te” e lo stile dell’oratorio

Il #Granellodisenape di Enzo Governale

Domenica scorsa sono andato al cinema con mia figlia Matilde. Niente “Tolo tolo”, niente “Il primo Natale” men che meno “Star Wars”. Siamo andati con 3 seienni a vedere “Me contro Te – La vendetta del Signor S” scritto e interpretato da “Luì e Sofì”, due giovanissimi Youtuber che dal 2014 hanno collezionato 3,6 miliardi di visualizzazioni (circa un milione e mezzo al giorno) e 4,6 milioni di persone iscritte al loro canale. Questi numeri da capogiro hanno fatto guadagnare ai due giovani palermitani quasi 5 milioni e mezzo di euro in soli 3 giorni di proiezione su 597 sale. Ma come nasce un successo simile? La risposta è molto complessa perché sono molte le variabili, ma se mi permettete una breve e superficiale analisi direi che i nostri due eroi non si sono inventati nulla, anche se sono stati molto bravi a trovare uno stile, una forma e un messaggio da consegnare al loro “Team Trota” (è così che chiamano i loro piccoli fan).

Il loro stile ruota intorno alla dicotomia maschio-femmina: si sfidano, litigano, fanno pace, tra battute, scherzi e simpatiche prese in giro (sono fidanzati). Nessun trucco pesante, niente strumenti ipertecnologici, nessun effetto scenico, ma soprattutto niente parolacce né allusioni sessuali. Un linguaggio pulito, semplice, fatto apposta per i bambini. Questo piace anche ai genitori che vogliono stare tranquilli mentre i loro figli guardano video sul cellulare. Inoltre, i due usano messaggi semplici e condivisibili, come il loro successo musicale che dice: «Allora prendimi per mano, che da soli si va più veloce, ma insieme si va più lontano». Insomma, in barba a tutte le parrocchie, i giovani Luì e Sofì sono riusciti a portare online lo stile dell’oratorio. Chissà cosa accadrebbe se fossimo capaci anche noi di trovare un nuovo linguaggio per dire alle nuove generazioni: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici».

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