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Festa della Madonnina dei Centauri/2

Il paginone torna con una seconda puntata sull’evento di domenica scorsa

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Gianfranco Ferraris, sindaco di Castellazzo: «Abbiamo riscoperto la genuinità del raduno»

«La chiesa aveva tutti i 200 posti consentiti occupati e fuori il piazzale era pieno, come quando c’era il motoraduno ma con le distanze di sicurezza. La Cerimonia è stata molto intensa, e in tanti mi hanno scritto che l’omelia del Vescovo è stata molto toccante». Gianfranco Ferraris, sindaco di Castellazzo Bormida, si dichiara molto soddisfatto della giornata di domenica 12. «Abbiamo riscoperto una genuinità nel motoraduno, non solo il suo aspetto folcloristico. È stato bello vedere tanti motociclisti venire a Castellazzo solo ed esclusivamente per seguire la Messa».

Una Celebrazione molto partecipata, dove il sindaco ha fatto anche da chierichetto. «Io sono arrivato alle 8 del mattino in moto e ho parcheggiato davanti all’entrata della Chiesa: da una parte abbiamo messo le moto e dall’altra le vespe. Io faccio parte di entrambi i club (Motoclub e Vespaclub, ndr) ma posso indossare una sola maglietta alla volta! (sorride). Abbiamo aspettato il Vescovo e poi ho visto don Vincenzo con il microfono in una mano e l’ampolla delle benedizioni nell’altra: mi sono offerto di aiutarlo, così ho fatto da chierichetto. Mi sono trovato a mio agio nel ruolo perché da piccolo l’avevo già fatto tante volte».

Manuela Ulandi, Confesercenti Alessandria: «Il motoraduno è un mondo di fede e bellezza»

«Ho conosciuto la Madonnina dei Centauri oltre dieci anni fa, quando ho avuto modo di approfondire i rapporti  con gli organizzatori del motoraduno» ci racconta Manuela Ulandi di Confesercenti Alessandria.

«Ho scoperto un mondo che parte dalla spiritualità: la sua bellezza è proprio la fede di tanti pellegrini in moto che si recano anche da molto lontano al Santuario proprio per essere protetti o per fare una preghiera per chi ci ha preceduti. A questo, che è ciò che contraddistingue il nostro motoraduno rispetto a tutti quelli che esistono in Europa, si aggiunge una sfilata che esiste ormai da 75 anni: un grande evento internazionale che va sicuramente valorizzato. Noi come Confesercenti lo abbiamo fatto negli anni passati anche da un punto di vista della promozione turistica, perché ci stiamo rivolgendo ad una platea di italiani e di europei che già venivano a trovarci nelle nostre zone e che dovevamo cogliere l’occasione di avere qui queste presenze per far conoscere il meglio di noi: i nostri paesaggi mozzafiato, le bellezze architettoniche e le golosità culinarie. Abbiamo quindi organizzato gite e visite, perché la speranza è non solo di aver fatto emozionare le persone che hanno goduto di questi momenti, ma che il passaparola che hanno riportato a casa sia il miglior biglietto da visita per la nostra provincia».

Che cosa chiede alla Madonnina? «Di liberarci da questo terribile virus e di farci ripartire. E anche di riavere un motoraduno che ritorni a essere fisico, per poterci di nuovo incontrare e riabbracciare».

Gianni Scovazzo, Fmi Piemonte: «Mi ha conosciuto tanti anni fa, ora le porto le mie nipotine»

«Per me andare al Santuario di Castellazzo è come fare visita a una persona cara. Il mio rapporto con la Madonnina inizia nel 1982» ci racconta Gianni Scovazzo, il segretario della Fmi Piemonte.

«Avevo una moto 125, ero un ragazzino, avevo sentito di questo motoraduno e mi ero detto “vado a ficcare il naso, voglio capire cos’è”. Ho guidato fino al Santuario, sono entrato e sono andato davanti alla statua a dirle: “Ciao, ci sono anch’io, sono un motociclista”. E mi sono intrattenuto un attimo dentro la chiesa. Con il senno di poi, posso dire che mi ha portato bene: all’epoca mi ero già ha schiantato un paio di volte in moto, ero giovane e spericolato, ma da quel giorno in poi non ho avuto più altri incidenti. Quando ho avuto la fortuna di diventare nonno ho voluto portare la mia nipotina a Messa lì, un po’ come per dire alla Madonnina: “Mi hai conosciuto tanti anni fa, mi hai preservato fin qui, adesso ti presento anche lei”. Adesso ho avuto un’altra nipotina e sicuramente farò di nuovo la stessa cosa, perché mi piace pensare che la Beata Vergine della Creta viaggi in moto con me, per questo ho una sua piccola immagine sulla moto. Ma mi piace anche pensare che si ricordi di quel ragazzaccio che è andato tanti anni fa a presentarsi e che va ancora a trovarla volentieri nei momenti importanti della sua vita».

Franca Carnevale, Avis Alessandria: «Da bambina ci andavo almeno una volta all’anno»

«Lo faccio con gioia perché riporta indietro negli anni e nella mia infanzia. Io sono nata nelle case popolari, in via Viora, nel primo nucleo del quartiere Cristo praticamente, nelle case popolari: a quei tempi eravamo tutti eravamo una grande famiglia, c’erano tanti modi per stare insieme e fare comunità. Per noi bambini era il gioco, per i grandi l’orto da coltivare insieme» ci racconta Franca Carnevale, presidente dell’Avis comunale di Alessandria.

«Almeno una volta l’anno gli adulti organizzavano un pellegrinaggio da via Viora fino alla piazza del Santuario, a piedi. Le donne pregavano il Rosario durante la camminata e gli uomini anche: noi bambini tra un pezzo di focaccia e l’altro arrivavamo sin nella piazza del Santuario, che era ancora presto e faceva fresco. Ci sedevamo lì sulle sulle panche fuori dalla Chiesa e facevamo la colazione: aspettavano la prima Messa e dopo la Celebrazione piano piano ce ne ritornavamo a casa. Erano bei tempi. La sfilata delle moto in onore della Madonnina dei Centauri è cominciata nel ‘47, io sono del ’43 quindi ero una ragazzina di 8-9 anni. A fare i nostri piccoli pellegrinaggi ci portavano naturalmente non nella domenica del motoraduno ma in giornate più “tranquille”» aggiunge Carnevale, che poi chiede alla Madonnina: «Senz’altro la sua intercessione perché venga presto trovato il vaccino che ponga fine a questa pandemia e alla sofferenza per le famiglie di tutto il mondo».

Vittorio Ferrari, Ascom Alessandria: «In quella domenica tutto diventava speciale»

«Premettendo che non sono un motociclista ma un vespista, posso condividere un racconto legato alla mia infanzia» racconta Vittorio Alberto Ferrari, presidente di Ascom Alessandria.

«L’aspetto che ricordo con più chiarezza è quello del corteo dei Centauri: quando ero piccolo, ad Alessandria non capitava molto spesso di vedere stranieri. Ma nel giorno dedicato alla Madonnina dei Centauri arrivavano in migliaia di persone da Paesi lontanissimi, con queste moto meravigliose che agli occhi di un bambino apparivano con delle specie di astronavi. In quella domenica la città che risuonava degli scoppi degli scappamenti di tutte queste moto mi sembrava un posto completamente diverso. Durante tutta la mia giovinezza la domenica era il giorno dedicato a mio papà: come tutti i commercianti era impegnato sei giorni alla settimana, lavorava anche il sabato. La domenica accompagnava me e mia sorella ai giardini pubblici per dar da mangiare ai cigni (che all’epoca vivevano nel laghetto e a cui potevamo dare da mangiare il pane secco che conservavamo durante la settimana) e fare un giro sulle automobiline elettriche. Ecco in quella domenica tutto diventava speciale perché tutta quella zona era piena di queste moto meravigliosa e di queste persone che parlavano lingue assolutamente foreste per le mie orecchie».

Luciano Mariano, Fondazione SoldAl: «Quest’anno chiedo una protezione particolare»

«Quando penso al Santuario della Beata Vergine della Creta, mi tornano subito alla mente le immagini della sfilata con centinaia di migliaia di Centauri che venivano da Castellazzo e poi ad Alessandria» ci racconta Luciano Mariano, Fondazione SolidAL. «Pensare che molti di loro domenica 12 non hanno potuto partecipare e presentare le loro richieste di protezione mi rattrista, ma nello stesso tempo mi fa essere fiducioso sul fatto che la Madonnina sarà ancor più protettiva  degli altri anni perché c’è stata una forte partecipazione spirituale alla Messa».

Che cosa ha chiesto alla Madonnina dei Centauri? «Le ho chiesto di essere particolarmente protettiva verso i Centauri, proprio adesso che non possono venire tutti a chiedere fisicamente e personalmente la sua intercessione» aggiunge Mariano, che poi ricorda: «Tra i tanti accadimenti che mi hanno molto colpito in questo periodo di pandemia, ce n’è uno in particolare e riguarda la raccolta fondi fatta da SolidAl con Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria. Facendo i conti ci siamo accorti che ci sono stati oltre duemila versamenti: vuol dire che duemila persone hanno aperto il portafoglio e hanno contribuito a questa sottoscrizione. Questo è bellissimo, dimostra la generosità e il buon cuore degli alessandrini».

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testi a cura di Zelia Pastore

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