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Perché Dio ha scelto proprio una vergine?

“I nostri sacerdoti rispondono”

Domenica 20 dicembre il Vangelo che ascolteremo è “L’annuncio della nascita di Gesù” (Lc 1, 26-38). Nel testo si parla dell’annuncio che l’angelo ha portato a Maria, una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.  Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». Era proprio necessario da parte di Dio manifestare la sua presenza attraverso una vergine? Non potrebbe essere considerata oggi questa cosa un po’ fuori luogo, un po’ “datata”?

Ci aiuta a rispondere padre Giorgio Noè, parroco di Spinetta Marengo, Castelceriolo e Litta Parodi: «Dio ci sorprende: nel suo muoversi nella storia da una parte si pone in continuità con gli eventi storici, ma dall’altra parte porta una discontinuità. Altrimenti, quella di Gesù potrebbe essere letta come una storia semplicemente umana: il figlio di Dio si fa uomo nel grembo di una donna, come avviene sul piano naturale delle cose, e questo è in linea e continuità con la natura umana. Ma c’è qualcosa che rompe questa continuità: vi è un altro livello su cui poi si innesta la storia, che è proprio quello della soprannaturalità. Se c’è qualche cosa che normalmente si muove dentro l’ordine della natura umana, quando Dio interviene qualche cosa si rivela sul piano soprannaturale. Così avviene anche nella nostra vita: non dobbiamo chiederci come sia stato possibile questo, perché la scrittura, la rivelazione, non ci spiega il come delle cose ma ci spiega e ci rivela il senso, il perché.

Allora dobbiamo chiederci: “Perché Dio ha scelto una ragazza per portare nel mondo la salvezza dell’umanità, il mistero della redenzione?”; “Perché il Signore si è rivelato nella mia vita, è entrato nella mia esistenza e lo ha fatto concretamente attraverso il battesimo, attraverso i sacramenti”; “Perché Dio si è rivelato concretamente, fisicamente nella mia vita?”. Queste sono le domande che dobbiamo porci: su queste domande di senso dobbiamo lavorare, dobbiamo riflettere e crescere. Perché andando al fondo di queste domande scopriamo che Dio si è incarnato nella storia umana e nella nostra vita perché ci chiama a camminare con lui, ci chiama a fare esperienza di lui, del suo amore, della sua salvezza. Ma questo non lo può spiegare nessuno: è un’esperienza che ciascuno di noi è chiamato a vivere con il suo sì. Carissimi, vi auguro di celebrare questo santo Natale accogliendo la presenza del Signore e vivendo una profonda gioia per questo dono di Dio ma al tempo stesso chiedendogli di scoprire sempre più profondamente il motivo, il senso del suo essere venuto a noi oggi. Pace e bene».

Per guardare il video integrale visita il canale YouTube della Diocesi di Alessandria cliccando qui

Se hai delle domande da fare al Vescovo e gli altri sacerdoti, scrivici a redazione@lavocealessandrina.it

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