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Economia e industria, recupero lontano

Confindustria Alessandria

«Migliora la fiducia ma il recupero dell’economia è ancora lontano». Questo è il riassunto di Maurizio Miglietta (in foto qui sotto), presidente di Confindustria Alessandria, dopo i risultati della 186a Indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Alessandria, che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre aprile-giugno 2021. Dai dati raccolti si evince che la crescita dell’economia italiana è ancora incerta ed è lento il recupero dei mercati internazionali. Tutti segnali che influenzano le attese degli industriali alessandrini per il trimestre di primavera, in linea con le prospettive regionali e nazionali. Questo il quadro dell’Indagine, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, a cui hanno collaborato 108 imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione.

I dati dell’Indagine

Ma andiamo con ordine. Migliorano rispetto alla precedente indagine gli indici Sop, che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, che sono positivi per l’occupazione e la produzione e in recupero per gli ordini totali, permangono buone le previsioni di investimenti, mentre restano negative quelle per gli ordini export. Nel dettaglio, la previsione dell’occupazione cresce a +4 (era -3 nell’ultimo trimestre), positiva anche quella della produzione a +5 (era -8), in risalita quella degli ordini totali a zero (era -12), negativa quella degli ordini export a -13 (era -14). Ancora negative, sebbene in recupero, anche le attese sulla redditività a -13 (era -30).

In calo la previsione di ricorso alla cassa integrazione formulata dal 22% degli imprenditori intervistati (era il 31% lo scorso trimestre) e sono sempre in maggioranza, dall’81% al 78%, quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione a investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre elevata ed è dichiarata dal 76% degli intervistati (era il 76%), e anche il grado di utilizzo degli impianti, che è pressoché stabile al 71% della capacità (era il 73%). Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 35% degli imprenditori (era il 37%). L’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese aumenta ed è dichiarato dall’81% degli intervistati (era il 74%).

Le previsioni dei settori produttivi sono difformi: positive per la gomma-plastica, buone per la chimica tranne che per l’export, negative per il metalmeccanico, mentre l’alimentare, soggetto anche alla stagionalità, recupera con produzione positiva. Per il settore dei servizi alle imprese gli indici sono migliori rispetto al precedente trimestre: la previsione dell’occupazione cresce da zero a +18, il livello di attività da -5 a +19, i nuovi ordini da -9 a +11, è positiva anche la redditività ed è in aumento la propensione ad investire. Nel raffronto dell’indagine di Alessandria con le previsioni a livello regionale piemontese gli indicatori sono pressoché simili, anche se nel complesso meno negativi per il Piemonte.

Il commento

«Recuperiamo nel clima di fiducia – spiega Maurizio Migliettama la crescita dell’economia è ancora lontana. Il Centro Studi di Confindustria, nel recente rapporto di previsione sull’economia italiana, parla di “incerta risalita dalla voragine” e “prevede un graduale recupero del Pil italiano, del +4,1% nel 2021 e del +4,2% nel 2022. Numeri storicamente elevati per un Paese come l’Italia, ma non si tratta di crescita: a fine 2022 l’economia italiana avrebbe a stento chiuso il profondo gap aperto nel 2020 dalla pandemia».

Miglietta poi aggiunge: «La riduzione al ribasso di 0,7 punti percentuali per il 2021, rispetto alle previsioni del Centro Studi di ottobre, è spiegata da due trimestri (l’ultimo del 2020 e il primo di quest’anno) più negativi dell’atteso, a causa del peggioramento dell’emergenza dall’autunno scorso. Andamenti e prospettive che sono in linea anche con l’ultima indagine regionale che, pur mettendo in evidenza un miglioramento del clima di fiducia rispetto ai trimestri precedenti, non delinea nel breve periodo un robusto recupero. Restano, infatti, ancora immutati i problemi di fondo che impediscono al nostro Paese di superare rapidamente l’emergenza e di rilanciare la crescita di lungo periodo. Gli indicatori registrano – si scrive nel rapporto regionale – un miglioramento rispetto a dicembre sia nel manifatturiero, sia nel terziario tornando in territorio positivo dopo sette trimestri».

Una previsione condizionata all’avanzamento della vaccinazione di massa in Italia ed Europa, come specifica il Centro Studi Confindustria: «Ovviamente questa variabile resta fondamentale, come l’effettiva possibilità di vaccinare i lavoratori e i loro familiari nelle fabbriche, e anche quelle alessandrine hanno manifestato in massa la propria disponibilità».

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