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«L’oratorio è una scelta di campo. C’è un “quid”: Gesù Cristo»

Carlotta Testa – Pastorale giovanile e vocazionale

L’estate 2021 vedrà molte parrocchie della nostra Diocesi organizzare i centri estivi, come vi mostriamo nel nostro speciale. Gli oratori avranno a che fare con alcune norme da seguire, ma l’esperienza dello scorso anno ha permesso a tutti una migliore preparazione, come sottolinea Carlotta Testa, responsabile del servizio di Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Alessandria.

Carlotta, in che modo sei coinvolta nell’organizzazione dei centri estivi?

«In quanto responsabile del servizio di Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi mi trovo a fare da collante che unisce le realtà giovanili della diocesi. Fornisco supporto alle parrocchie, specie per le normative anti-Covid che anche quest’anno pesano sulle attività».

Queste regole rischiano di pregiudicare la buona riuscita dei centri estivi oppure no?

«Secondo il mio parere, se si seguiranno attentamente le norme, potremo avere ottimi risultati. Per due motivi: intanto, è il secondo anno che conviviamo con la pandemia e quindi conosciamo i termini del problema; in secondo luogo se siamo riusciti il primo anno, ovvero la scorsa estate, a mettere in piedi le attività, dovremmo farcela anche quest’anno con molta più facilità. Inoltre le normative sono meno stringenti. Perciò, nulla è scontato ma dovrebbe essere possibile svolgere le attività».

Dovrebbe? C’è ancora un margine di incertezza?

«Mi spiego meglio, l’incertezza sta nel fatto che ogni parrocchia deve essere in grado di dotarsi, oltre che di un adeguato corpo animatori, di un team in grado di verificare il rispetto delle norme e di occuparsi di igiene e pulizia. Gli oratori devono trovare molti laici tra cui persone giovani che collaborino. Non è semplice, però è fattibile».

Anche le scuole per quest’estate propongono attività didattiche mattutine su base volontaria. Non c’è il rischio di una concorrenza con gli oratori estivi?

«Non c’è un rischio di concorrenza perché l’attenzione della scuola è sulla didattica, organizzata in maniera più leggera. Le proposte estive sono utili come potenziamento per gli studenti. Non credo che le due cose siano in competizione perché comunque in oratorio c’è un “quid”, la presenza di Cristo. L’esperienza che si vive in oratorio è diversa».

Però il cosiddetto “Piano estate” delle scuole permette ai genitori di far svolgere qualcosa di costruttivo ai loro figli senza dover sborsare un euro: il servizio è infatti gratuito. Una famiglia, specie in tempi come questi, potrebbe preferire questa proposta proprio in virtù della sua estrema convenienza economica?

«No, devo dire che gli oratori spesso vanno incontro alle famiglie anche economicamente e spesso anche l’anno scorso sono state una delle poche realtà ad aver aperto. L’oratorio è una scelta di campo, ha una sua ricchezza, una sua sostanza che non si può riprodurre a scuola. Poi ovviamente le famiglie non credenti è facile possano preferire non mandare i figli all’oratorio e magari mandarli a scuola, questo sì».

Come procede la preparazione degli oratori della nostra diocesi in vista dell’inizio delle attività?

«In diocesi tutti quanti abbiamo preso un colpo notevole con la pandemia, ho notato tanta voglia di mettersi in gioco. Poi chiaramente abbiamo avuto bisogno di aspettare l’elaborazione di molte norme per essere pronti a ripartire, regole imposte addirittura su tre livelli: nazionale, regionale e comunale. Ma proprio nell’attendere e nell’adeguarsi alle normative gli oratori hanno dimostrato un grandissimo spirito di adattamento e una gran voglia di fare».

Per le parrocchie piemontesi è stata resa disponibile una formazione intitolata “Dentro il Suo Sogno”. Di cosa si tratta?

«Si tratta di una formazione regionale online per le attività dei centri estivi organizzata dalla Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta e dalla Consulta Regionale di Pastorale Giovanile. È disponibile per tutti gli oratori piemontesi ed è utile anche per rivivere l’ultimo anno in cui siamo stati colpiti dal coronavirus. Lo si troverà sempre disponibile online sul sito www.OratoriPiemontesi.it. A questo progetto ha partecipato attivamente anche la nostra Diocesi».

Marco Lovisolo

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