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Quel 13 maggio

A 41 anni dall’attentato a papa Giovanni Paolo II

Nel 1917 la Madonna appare ai pastorelli di Fatima. E 64 anni dopo un “vescovo vestito di bianco” rischia la vita. Ripercorriamo la cronistoria: dalla prima apparizione, passando per l’attentato a Wojtyla, fino ai casi misteriosi collegati a questa vicenda. 

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13 maggio 1917. La prima apparizione della Madonna ai tre pastorelli a Fatima: Lucia Dos Santos, di 10 anni, Giacinta e Francisco Marto, di 7 e 9 anni. Mentre badano al gregge vedono scendere una nube e, al suo diradarsi, appare la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario: è la Madonna. È apparsa per altre cinque volte, fino al 13 ottobre del 1917.

13 maggio 1981. Poco dopo le ore 17, mentre passa tra i fedeli sulla sua auto scoperta prima dell’Udienza generale, papa Giovanni Paolo II viene colpito da due proiettili per mano di Ali Agca, militante turco dei “Lupi Grigi”, organizzazione terroristica di estrema destra. Il Papa è ferito gravemente all’addome. Agca fugge, ma viene catturato dopo poco. Il Pontefice viene soccorso e trasportato al Policlinico Gemelli: l’operazione dura più di cinque ore, con esito positivo. Cinque giorni più tardi, il Papa recita l’Angelus dall’ospedale, dicendo: «Prego per il fratello che mi ha ferito, al quale ho sinceramente perdonato».

13 maggio 1982. Durante la sua convalescenza, il Papa polacco dice: «Una mano ha sparato, un’altra mano ha deviato la pallottola». Così, un anno dopo l’attentato, Giovanni Paolo II visita per la prima volta il Santuario di Fatima, per ringraziare la Madonna. Il Santo Padre offre uno dei proiettili che lo hanno colpito, incastonandolo nella corona della Vergine.

27 dicembre 1983. Nel carcere di Rebibbia, Giovanni Paolo II incontra Ali Agca. I due parlano da soli, per 10 minuti: il contenuto della loro conversazione non è conosciuto. «Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui» le parole del Pontefice.

22 giugno 1983. Scompare Emanuela Orlandi (nella foto), 15 anni, figlia di un commesso della Prefettura vaticana, era appena uscita dalla scuola di musica in piazza Sant’Apollinare. Emanuela abitava in Vaticano con i genitori e i quattro fratelli. L’attentato e questa vicenda si legano, e dietro tanti altri casi. A partire da Mirella Gregori, 15enne scomparsa da Roma, il 7 maggio 1983; Paola Diener, 33 anni, morta fulminata nella sua casa in via Gregorio VII, il 5 ottobre 1983; Jose Garramon, 12 anni, travolto nella pineta di Castel Porziano, il 20 dicembre 1983; Katy Skerl, 16 anni, strangolata a Grottaferrata nel gennaio 1984; e infine Alessia Rosati, 21 anni, scomparsa nel 1994 da Montesacro.

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