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Il restauro dell’organo

Chiesa di Castelspina

Si sono conclusi i lunghi lavori di restauro dell’organo settecentesco presente nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta di Castelspina. L’iter per i lavori è stato avviato nel 2018, il restauro di un organo è un’attività molto delicata che richiede attenzione perché la varietà costruttiva dell’organaria antica è talmente variegata da imporre la massima attenzione nelle varie fasi esecutive. I lavori sono stati affidati alla ditta Vigezzi-Bossi di Centallo (CN) che opera nel settore dal 1550 vantando quindi una lunghissima esperienza nella costruzione e nel restauro di organi antichi. Le complesse fasi di lavoro per il recupero dell’organo nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta di Castelspina si sono articolate nel seguente modo. È stata eseguita un’indagine dettagliata dell’insieme dello strumento nelle sue singole strutture.

A seguito dell’indagine si è proceduto allo smontaggio dei vari elementi costitutivi, partendo dal materiale fonico per poi passare alle altre strutture collegate dei somieri, delle trasmissioni, della manticeria e dei comandi della consolle. Le parti sono state calate dalla tribuna a mezzo di elevatori e sono state trasportate in laboratorio per la fase di restauro. Le parti smontate sono state contrassegnate e catalogate in apposite schede di identificazione e tracciabilità per il successivo rimontaggio. Le operazioni di restauro sono accompagnate dalla compilazione di apposite schede per ciascun particolare: qui vengono riportate le caratteristiche descrittive e gli interventi eseguiti.

Naturalmente le operazioni di restauro si differenziano a seconda del singolo pezzo dello strumento su cui si deve intervenire. Il restauro dei somieri è avvenuto con particolare attenzione alla conservazione degli elementi generali componenti la struttura. Le parti in legno sono state pulite senza abrasione e trattate contro il tarlo: all’occorrenza sono state consolidate o ricostruite singole parti che sono risultate irrimediabilmente danneggiate dall’azione del tarlo. Le parti metalliche sono invece state ripulite e ricollocate mentre le parti in pelle sono state sostituite per garantire la massima tenuta d’aria.

Per quanto riguarda la manticeria, essa è un’altra componente molto importante che deve garantire equilibrio e pressione d’aria adeguata ai somieri e alle canne. Nel caso di Castelspina la manticeria è composta da tre organi a stella che sono stati smontati e consolidati nella struttura per consentirne l’utilizzo. È stato anche posizionato un elettroventilatore come strumento ausiliare ai mantici. Il materiale fonico composto dalle canne è stato in gran parte semplicemente lavato e pulito. Un grande contributo alla conclusione positiva dei lavori di restauro è stato dato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria e dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso le risorse che vengono donate tramite l’8xmille alla Chiesa Cattolica.

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