Francesco in Congo
Nove donne, nove vittime, in viaggio per oltre 2 mila chilometri dal Congo ostaggio della guerra fino alla sua capitale Kinshasa. Per incontrare papa Francesco, dopo la Messa di mercoledì 1° febbraio. E testimoniare quello che il mondo finora non ha visto o non ha voluto vedere: la rapina delle risorse minerarie, il tesoro delle multinazionali dell’elettronica, sulla pelle di chi nel cuore dell’Africa non ha difese. Del viaggio, dall’est che confina con il Ruanda e l’Uganda fino alla capitale che guarda l’Oceano Atlantico, riferisce all’agenzia “Dire” don Justin Nkunzi. Questo religioso, che parla in perfetto italiano, risponde al telefono dalla città di Bukavu: qui, nella regione del Kivu, dove le incursioni di eserciti e gruppi ribelli non si sono fermate né durante né dopo la fine della Grande guerra africana nel 2003, dirige la Commissione giustizia e pace dell’arcidiocesi.
È stato lui, insieme con il vescovo e i suoi collaboratori, a organizzare il viaggio delle nove congolesi: loro sono giunte a Kinshasa in vista dell’arrivo di Francesco, insieme con altre 36 persone che portano sul proprio corpo i segni del conflitto. «Alcune sono state mutilate, hanno perso i mariti, subito violenze terribili e contratto l’aids» dice don Nkunzi. «Erano arrivate a Bukavu dai villaggi al confine con il Ruanda: lì i ribelli bruciano tutto e usano anche il corpo delle donne come un campo di battaglia; noi, grazie ai servizi di aiuto delle nostre 43 parrocchie, le abbiamo accolte e assistite perché ritrovassero forza». Quello di Francesco è allora un viaggio di speranza. «Che un Papa anziano e con problemi di salute si rechi in visita in Congo è una cosa bellissima» sottolinea don Nkunzi. «Francesco vuole vedere il viso delle persone e delle vittime, per testimoniare la sua vicinanza e, accompagnato da decine di giornalisti, far luce su questa situazione». È un segno che dopo il Congo il Papa visiti il Sud Sudan, un Paese ricco di petrolio, divenuto indipendente nel 2011 e solo due anni più tardi travolto da una guerra civile. A Juba Francesco atterrerà venerdì. «Nel mondo le Ucraine sono tante», riprende don Nkunzi, «anche in Congo e in Sud Sudan».
fonte: “Agenzia Dire”