Scuola “Angelo Custode” di Alessandria
Nelle mattinate di lunedì e martedì il centro Caritas di via delle Orfanelle è stato pervaso dall’entusiasmo e dall’allegria delle alunne e degli alunni di terza media della scuola “Angelo Custode” di Alessandria. In tutto una cinquantina di ragazze e ragazzi, suddivisi in due gruppi, che per un giorno si sono messi al servizio dei più fragili partecipando in prima persona all’allestimento della sala mensa in vista del pranzo e al riordino degli scaffali all’Emporio della solidarietà.
«Essendo ragazze e ragazzi di terza media» spiega suor Manuela Aserio, coordinatrice della scuola secondaria di primo grado “Angelo Custode” «l’auspicio è che alcuni di loro possano poi un domani aprirsi a un’esperienza di solidarietà completa. La visita al centro Caritas è un modo per offrire l’opportunità di conoscere da vicino una delle realtà presenti sul nostro territorio». Un progetto ideato dall’istituto scolastico per la Quaresima a scuola sui temi della solidarietà e della carità cristiana, in collaborazione con Caritas Alessandria.
«Abbiamo spiegato agli studenti cosa facciamo qui in Caritas ogni giorno» sottolinea il direttore Giampaolo Mortara. «Abbiamo riflettuto insieme su argomenti quali il volontariato, la condivisione e il senso di solidarietà nei confronti di coloro che vivono situazioni di emarginazione o difficoltà economiche e sociali. “Come posso rendermi utile?”: questo è l’interrogativo che abbiamo cercato di trasmettere alle ragazze ai ragazzi che in questi due giorni sono venuti a farci visita. È un’esperienza per la quale saremmo ben lieti di metterci a disposizione anche per altre scuole della città».
Indossate cuffiette e mascherine, un gruppo di alunne e alunni si sono dati da fare per riempire di brioche, focacce farcite e pizzette il banco alimenti della mensa Tavola Amica. Un altro gruppo, invece, ha dato una mano agli operatori tra gli scatoloni e gli scaffali del nuovo Emporio della solidarietà. «È per loro un percorso di crescita culturale e cristiano che riteniamo molto significativo sotto vari aspetti» commenta suor Cristina, che insegna matematica e scienze.
«Nelle ragazze e nei ragazzi di questa età credo sia sempre presente una certa sensibilità verso i più fragili, ma è una sensibilità che va accompagnata e coltivata».