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Di Masi e i giocatori

“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli

In occasione dell’ennesima deludente prestazione dell’Alessandria in modalità casalinga col Fiorenzuola, due sono stati gli avvenimenti degni di nota assolutamente inediti in questo Campionato: il ritorno allo stadio di Luca Di Masi e la prima, plateale e vibrante, contestazione del popolo della Nord ai giocatori.

Non voglio addentrarmi in commenti che alcuni organi di stampa, anche autorevoli, hanno palesato ponendo in relazione il ritorno allo stadio del proprietario del sodalizio con la possibile cessione dello stesso ma vorrai fare altre riflessioni.

Il fatto che Di Masi ci abbia messo la faccia dopo molti mesi ed abbia ripreso anche a fare il tifoso (alzandosi a contestare talune decisioni arbitrali, se del caso) – cosa che penso e spero non abbia mai smesso di fare – è stato sicuro segnale di presenza, attaccamento ed assunzione di responsabilità, che la Curva ha, a modo suo, premiato insultandolo un po’ meno del solito (fatta eccezione per i consueti, multiferi, cori di scherno all’indirizzo della Lega).

Del pari salutare reputo si stata la dura contestazione ai giocatori, e lo dico per una ragione molto semplice: la mia esperienza di osservatore di calcio mi ha portato a capire come, molto spesso, momenti di crisi societaria o di aperta contestazione con le dirigenze siano stati utilizzati, da giocatori e Allenatori, per enfatizzare al massimo il proprio rendimento mascherando eventuali lacune del campo.

Ricordo bene, a tal proposito, una discussione che ebbi, molti anni fa, con l’allora Allenatore dei Grigi Dino Pagliari, il quale mi rimproverò per aver criticato una prestazione dei giocatori affermando che, in un momento di totale latitanza della proprietà (all’epoca quella di Antonio Boiardi), i suoi uomini stavano già facendo miracoli e a cui risposi che questo non doveva in alcun modo rappresentare un alibi.

Ecco, in un contesto quale quello attuale mi auguro che il richiamo a giocatori ed Allenatore alle proprie responsabilità sia una salutare frustata idonea a generare una determinazione sul campo, fin qui quasi mai vista, già dalla prossima partita.

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