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Bruno e Urbano II

In cammino con San Bruno

Breve compendio a puntate sulla Vita e Opere di S. Bruno tratto dalla pubblicazione divulgativa curata da Gian Piero Pagano che sarà presentata a Solero il 7 luglio 2023.

Papa Urbano non ebbe certo vita facile agli inizi del suo pontificato e fu costretto a spostare la sede apostolica a Melfi, capitale di Normanni, dove convocò un Concilio (10-17 settembre 1089) durante il quale condannò il concubinato dei preti e la simonia. Con i consigli giuridici di Bruno riordinò alcuni punti del diritto canonico e mise pace fra i Principi del Sud, riconoscendo e regolando i loro diritti con la “Tregua di Dio”. In quell’occasione lanciò il primo appello per la conquista del Santo Sepolcro, in mano ai Turchi dal 1077.

Agli inizi del 1091 Urbano, con il suo fido compagno vescovo e consigliere, visitò le province di Salerno e Benevento e in quel periodo Bruno incontrò il suo omonimo Bruno di Colonia, fondatore dei Certosini, più anziano di una ventina d’anni, che il papa, già suo alunno alla scuola di Reims, aveva richiamato al servizio della Chiesa.

Chiusa la questione meridionale, Urbano intraprese una missione in Francia alla ricerca di appoggi per il grande progetto in Terrasanta. Il viaggio iniziò a marzo 1095; durante la sosta a Piacenza indisse un Concilio per affrontare l’annoso problema dello scisma imperiale e la validità controversa delle ordinazioni sacerdotali da parte di vescovi scismatici. Vi presero parte numerosi vescovi, legati di Spagna, dell’imperatore d’Oriente Alessio e l’imperatrice Prassede, per la verità presente per motivi di famiglia.

Dopo Piacenza e una digressione a Cremona dove il papa ricevette l’omaggio del giovane re Corrado di Lorena, il corteo papale proseguì per Asti giungendovi nel mese di giugno. Qui Urbano, con l’arcivescovo di Pisa Dagoberto, il vescovo Bruno e il vescovo astese Oddone, consacrò la nuova cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e finalmente ad ottobre giunse a Cluny, dove Urbano consacrò gli altari della nuova abbazia con i vescovi Ugo di Lione, Dagoberto di Pisa e Bruno di Segni. Giunto a Clermont, il 27 novembre, alla presenza di Principi di Francia e di circa 300 vescovi e abati, indirizzò al Popolo dei Franchi l’appello per la conquista di Gerusalemme al grido di “Dio lo vuole!”. DEUS VULT diventò il motto dei Crucesignati.

Nell’immagine a lato: Papa Urbano II al Concilio di Clermont, miniatura dal Livre des Passages d’Outre-mer, 1490 circa (Bibliothèque nationale de France)

Gian Piero Pagano

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