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Valenza, dedicazione del nuovo altare

Valenza

Domenica 18 giugno presso la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Valenza si è celebrata la Santa Messa Solenne per la consacrazione del nuovo altare liturgico alla presenza di monsignor Vescovo, Guido Gallese, il Delegato vescovile per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto prof. diac. Luciano Orsini, il Prevosto dell’Unità pastorale Valenza don Santiago Giraldo Ortiz e i seminaristi della Diocesi di Alessandria, oltre che il Canonico prof. Andrea Alessio. A rappresentare la comunità civile, il Sindaco di Valenza Maurizio Oddone, che ha assistito alla cerimonia.

L’altare, in marmo bianco di Carrara, è stato scolpito e lavorato dalla Ditta Spriano Marmi di Michele Piccioni di Valenza. Un’assemblea attenta ha seguito con grande e particolare attenzione la cerimonia, poiché la dedicazione di un nuovo altare è un evento di così grande rilevanza non solamente religiosa ed ecclesiale, ma anche culturale. «L’altare, di 201 x 185 centimetri, è ancorato al pavimento da un materiale fisso ma elastico» dichiara il marmista «e, in qualunque momento, si può rimuovere».

Al proprio interno, secondo le prescrizioni previste dal Codice di diritto canonico, sono state collocate le SS. Reliquie dei Santi che “esprimono la comunione nell’unico sacrificio di tutta la Chiesa di Cristo, che confessa e testimonia la fedeltà al suo sposo e Signore”.

Dopo la preghiera di dedicazione il Vescovo ha unto l’altare con il sacro Crisma. L’olio, misto a profumi, è quello con il quale viene segnata la fronte di ognuno nel Battesimo e nella Cresima, configurandoci pienamente a Cristo: sparso sull’altare lo rende simbolo di Cristo, l’Unto, il Consacrato del Signore. Dopo l’unzione è stata la volta dell’incenso che, come odore soave, sale a Dio proprio come l’offerta di Cristo, gradita al Signore per la salvezza del mondo.

L’altare è stato successivamente ricoperto di tovaglie e ornato dalla Croce e candelieri; vasi fioriti hanno sottolineato, alla base, il sentimento di gioia che si deve all’Arca sulla quale si compie il mistero della Salvezza. Esso è insieme ara del sacrificio e mensa del banchetto pasquale: su questa mensa vengono ripresentati, ogni volta nel Mistero, il sacrificio del Calvario e la tomba vuota, fino alla venuta di Cristo; a questo altare si accostano con gioia i figli della Chiesa per rendere grazie a Dio e nutrirsi del corpo e sangue di Cristo. C’è ancora un segno, quello della luce.

L’illuminazione dell’altare, seguita dall’illuminazione della chiesa, ricorda che Cristo è luce per illuminare le genti. Tutto il mistero di Cristo è mistero di luce e dall’altare, come da una fonte luminosa, noi attingiamo l’amore infinito di Dio per manifestarLo con la testimonianza della nostra vita.

Simone Accardo
Segretario Ufficio Beni culturali

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