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Caos grigio

“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli

È inutile nascondersi dietro ad un dito: al momento tutti gli indicatori attorno all'”Alessandria Calcio” sono negativi. Si comincia dal Presidente, del cui background non si sa praticamente nulla se non per pregressi tentativi, non andati a buon fine, di ingresso nel mondo professionistico del pallone ed un’esperienza (pare pessima, in termini di rendimento sportivo) in un Campionato dilettantistico minore.

Anche in ordine agli obiettivi stagionali, sui quali Di Masi aveva, comunque, sempre avuto il merito di far chiarezza (a prescindere dal fatto che si trattasse di promozioni o di salvezze), vige il mistero al pari dei movimenti di mercato – a quanto è dato conoscere pressoché nulli. Ma, fatte tutte queste debite premesse, è la situazione societaria a destare i maggiori allarmi con il socio francese Pedretti, quello che pareva essere l’uomo forte della compagine, che, dopo avere in prima battuta annunciato la separazione da Benedetto con parole inquietanti (“Fare calcio è una cosa seria”), sembrava aver ricucito ma, giusto al termine della scorsa settimana, ha ufficializzato lo strappo definitivo dal nuovo Patron portando con sé anche l’Allenatore Lobello.

Non più rassicuranti sono poi state le parole del team manager per una notte, Gianfranco Foco, il quale, dalle pagine di un prestigioso quotidiano nazionale fornito di redazione locale, ha definito la società “completamente bloccata”. L’ultima chicca ha quindi riguardato la sistemazione dei giocatori che si sono presentati al primo allenamento sotto la guida del nuovo Allenatore e, dallo stesso prestigioso giornale di cui sopra, sono stati descritti come “accampati” (notizia poi smentita).

Tirando le somme, se la scorsa stagione era iniziata sotto auspici poco beneauguranti, quella attuale si sta confezionando un biglietto da visita quasi drammatico ma, a rischio di apparire cocciuto, voglio rimanere, almeno per il momento, sulle mie precedenti posizioni: aspettiamo ancora un po’ e vediamo cosa ci porterà in serbo il futuro.

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