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L’esempio della Beata Teresa Grillo Michel

Alessandria

La sera del 23 settembre ha segnato un momento importante, suggestivo e prezioso nella storia che lega la Comunità locale alessandrina con le Piccole Suore della Divina Provvidenza, fondate da Madre Teresa Michel. L’Auditorium San Baudolino è stato il “punto di incontro” (nel senso fisico, ma anche simbolico) di un numero veramente consistente di persone attratte da quanto questa donna e suora alessandrina ha saputo donare al mondo, con un insieme di virtù straordinarie tali da farla proclamare “Beata” dalla Chiesa cattolica 25 anni fa.

“Punto di incontro”, si diceva, nel senso del luogo scelto per l’evento, ma anche in senso più profondo e simbolico poiché l’intento del Comitato organizzativo – la “cabina di regia” formata da Piccole Suore e da Laici “amici di madre Michel”, sia operatori nelle strutture della Congregazione che volontari – era quello di proporre punti di congiunzione e di riflessione riguardo a molteplici ambiti.

Innanzitutto, l’ambito della storia, evitando di parlare di Madre Teresa Michel solo come della protagonista di una “storia antica”, passata, e delle virtù cristiane tipiche di quelle di una “Fondatrice di Congregazione religiosa”. L’incontro che in questo ambito si è ricercato è stato invece tra quella storia fondativa e l’attualità, in cui l’operoso servizio svolto dalle Piccole Suore continua e, con generosità e dedizione, cerca di dare risposte alle sfide della complessità odierna per la quale è necessario continuamente re-interpretare il significato di povero e di povertà per essere coerenti all’invito (quello iniziale della Vergine Maria a Teresa Michel e… ancora oggi della Beata Teresa Michel a tutti noi…) ad essere «madri (e padri) di tanta povera gente».

Un altro “punto di incontro” merita tuttavia essere sottolineato: quello basato sul suggerimento, soprattutto per la Comunità alessandrina, a considerare come l’opera iniziata da Madre Michel e continuata dalle sue Piccole Suore non debba essere pensata solo in termini “locali” facendo riferimento all’Istituto Divina Provvidenza agli Orti o alla Casa-madre di via Faà di Bruno o, ancora, spostandosi solo di qualche chilometro, alle preziose cure ricevute dagli Ospiti delle Case di Quargnento e Frascaro. Quell’opera grande che continuamente si alimenta dell’esempio della Beata Madre Michel è presente infatti in tanti altri luoghi di servizio: sia in Italia che nel mondo e la sera dello scorso 23 settembre il pubblico presente all’Auditorium San Baudolino ha potuto vivere questo importante “punto di incontro” di intersezione geografica, percependo l’attualità e fecondità del carisma michelino che caratterizza sia le otto Case italiane della Congregazione – Casa-madre e Istituto Divina Provvidenza di Alessandria e quelle di Frascaro, Quargnento, Villa del Bosco (BI), La Spezia, “Casa Teresa Grillo” e “Madonna della Salve, via Alba” di Roma – sia le tantissime Case presenti in Brasile, Argentina, India, Angola e Polonia.

Per tali ragioni, la scelta narrativa dei diversi contenuti della serata si è caratterizzata anche per i video-collegamenti e i contributi provenienti proprio dalle altre realtà italiane e internazionali della Congregazione. Interviste in diretta – condotte con magistrale bravura, estro e affabilità da Danilo Poggio, presentatore dell’intera serata – hanno dunque fatto conoscere ai tantissimi ospiti dell’Auditorium l’operosità e l’esemplarità evangelica di luoghi straordinari della Congregazione insieme al calore umano e alla simpatia di Suore quali Sr. Cassia de Oliveira dalla Casa Provinciale di Niteroi (Rio de Janeiro – Brasile), Sr. Bernadette Riedmaier (Argentina), Sr. Paola Tavares Vieira dalla Casa di Benguela (Angola), Sr. Tatiana Souza Moreira dalla Casa di Bialystok (nella regione di Podilaskie – Polonia), Sr. Teresa Paynedathu dalla Casa di Kumbalanghy nello Stato di Kerala (India).

Se le video-interviste e il poter sentire e vedere “da vicino” (grazie alle tecnologie odierne) le tante Piccole Suore sparse nel mondo hanno costituito un elemento distintivo della serata, anche altri “ingredienti” hanno provato a realizzare un affresco complessivo in cui l’attualità e la fecondità del carisma di Madre Michel potessero rilucere al meglio.

Per questo vi sono stati gli interventi del Coro Diocesano di Alessandria, la narrazione dei punti biografici salienti della Fondatrice proposti da Marco Caramagna e accompagnati al pianoforte da Guido Astori, le danze e i canti in malayalam (la lingua dravidica parlata in India, principalmente in Kerala) proposte da una affiatatissima “rappresentanza coreutica” delle Piccole Suore.
E poi un monologo teatrale interpretato con credibilità e passione da Giovanna Perlongo che ha proposto alcune pagine tratte da “Una donna per sperare” di A. Pronzato riguardanti come, secondo la Fondatrice, «prima ci sono i poveri (ossia Gesù) e poi le Suore…».

Dopo una lettura a tre voci (quella della novizia Michela, della Piccola Suora Sr. Carine e della laica Rosa Maria) su “cosa dice il mondo e cosa dice Madre Michel” e illuminati dal messaggio della Provinciale Sr. Natalina Rognoni, della Generale Sr. Claudete Marcia De Oliveira e del Vescovo di Alessandria mons. Guido Gallese, la serata volgeva al termine con un ultimo episodio dal sapore del “tutti in scena” pensato fin dall’inizio come una grande e bella opportunità di declinare il titolo scelto – “Beata Teresa Michel e le sue Piccole Suore: un messaggio di amore, pace e servizio ai poveri nel mondo” – affinché potesse essere vissuto come una grande serata di festa in famiglia, insieme.

Per questo, grazie all’encomiabile supporto fornito dai tecnici (l’operatrice Chiara Fornara e la sua equipe dell’Istituto Divina Provvidenza e il service audio-video con Fabio Coscia e l’assistente Tommaso), il Coro Diocesano, i tanti operatori delle Case di Alessandria, Frascaro e Quargnento, insieme alle Piccole Suore e a tutto il pubblico, si sono cimentati nel gran finale con la nota canzone “Si può dare di più”.

Un “dare di più” e una generosità che Teresa Michel ha fatto cifra caratterizzante la propria vita e il carisma lasciato in eredità alle sue Piccole Suore, agli amici laici e a tutti coloro che, alla sequela di Gesù, provano ad essere umili servitori dei Poveri, ricercatori appassionati di un rapporto costante con il Signore mediante la Preghiera e fiduciosi convinti della Divina Provvidenza: le tre “P” che da sempre sono i valori distintivi delle figlie e dei figli della Beata Madre Teresa Michel.

Guido Astori

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