Ufficiali la penalizzazione e l’inibizione di un anno per Molinaro
Domenica, con il Vicenza, andrà in archivio la stagione che ha certificato la retrocessione dell’Alessandria in Serie D: un epilogo che ha dell’incredibile, se si pensa che solo tre anni fa si festeggiava la promozione in B, ma che invece non stupisce alla luce degli avvenimenti accaduti nei mesi a seguire. Con una sceneggiatura in cui nulla è stato risparmiato (scazzottata in sede compresa), compresa una serie di personaggi che sono andati e tornati in un infinito valzer delle porte girevoli. E in cui i colpi di scena sembrano – purtroppo – non finire mai. Arriva martedì pomeriggio, infatti, l’ufficializzazione – da parte del Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica – di 6 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella prossima stagione sportiva, comminati a seguito di violazioni di natura amministrativa. A ciò si aggiungono un’ammenda di 15.500 euro e 12 mesi di inibizione (e un’ammenda di 1.500 euro) per il presidente del Cda e amministratore unico Andrea Molinaro. Un macigno a complicare una situazione già estremamente intricata, perché al di là delle rassicurazioni fornite anche nell’incontro con sindaco e assessore allo Sport, resta evidente come la situazione economica e finanziaria del club sia assolutamente delicata. Il dg Maione non aveva mancato di sottolineare, proprio a margine di quel confronto, come prioritario fosse, oltre all’individuazione di figure esclusivamente ‘di campo’, proseguire nell’opera di risanamento e nel “progetto di ristrutturazione”. Del resto è la stessa storia dell’Alessandria a insegnare come quello di D sia un campionato complesso, che va gestito e affrontato con chi ne conosce perfettamente le dinamiche. Ma, prima ancora, come tutto passi dalla stabilità societaria – con la regolarizzazione di ogni posizione economica e di ogni adempimento a cui l’iscrizione resta subordinata – e dalla serietà di un piano di rilancio che, non a caso, il Comune ha chiesto di mettere nero su bianco entro il mese di maggio. Un termine che, alla luce delle ultime pesanti novità, rischia di essere già tardivo. Serve chiarezza, perché oltre alle scadenze federali ci sarebbero arretrati nel pagamento delle utenze di luce e gas. E ulteriori irregolarità potrebbero risultare letali per un club già in crisi. Una stagione fallimentare che si chiude dunque nel modo peggiore possibile, lasciando dubbi e perplessità. E, se rimuginare sul passato è inutile, fondamentale sarebbe analizzare la realtà per comprenderne gli errori e cercare di non ripeterli. Domenica, in ogni caso, andrà in in scena l’ultimo atto: al Moccagatta (16.30) arriverà un Vicenza reduce dal successo ottenuto in casa sul Trento e certo del terzo posto in classifica. Poi, giù il sipario. Sperando possa rialzarsi senza più sorprese.
Marina Feola